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Ex assessore Tripodi
rinviato a giudizio

michelangelo tripodi

L'ex assessore regionale all'urbanistica della giunta di centrosinistra, Michelangelo Tripodi, è stato rinviato a giudizio per il reato di abuso d'ufficio. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Catanzaro, Gabriella Reillo, che ha accolto la richiesta del pubblico ministro, Gerardo Dominijanni, ed ha fissato l'inizio del processo al 16 novembre prossimo. L'inchiesta riguarda la nomina a dirigente generale del Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria dell'architetto, Rosaria Amantea, durante la giunta di centrosinistra. Amantea, inoltre, non aveva superato il concorso a dirigente. Le indagini furono avviate dopo la denuncia presentata da un dirigente della Regione. (ANSA).

"Apprendiamo dalla stampa che uno dei maggiori moralizzatori della politica locale, sempre con particolare attenzione al 'modello Reggio', l'ex assessore regionale Michelangelo Tripodi, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di abuso d'ufficio". E' quanto sostiene, in una nota, il Coordinamento Pdl Grande Città di Reggio Calabria. "Siamo e resteremo sempre garantisti - prosegue la nota - e mai ci presteremo al gioco al massacro mediatico che invece spesso e volentieri il Pdci, e dunque la famiglia Tripodi, ha consumato nei confronti della nostra parte politica. Oggi, però, registriamo un rinvio a giudizio per fatti gravi, sconcertanti, che relegano i facili moralizzatori della politica cittadina al ruolo di amministratori quantomeno poco attenti, soprattutto perché nelle vesti di assessori regionali. Resteremo in attesa del giudizio finale, fiduciosi nel lavoro certosino della magistratura: ma ancora una volta, così come qualche giorno fa con la vicenda riguardante Naccari Carlizzi, appuntiamo che i vergini puritani, moralizzatori per professione, in realtà potrebbero nascondere condotte non proprio trasparenti e regolari, quelle stesse che, quando ne vengono accusati politici della parte avversa, scatenano una ridda incontrollabile e prolissa di affermazioni vibranti, grondanti sacro fuoco della indignazione e dalla parte della moralità ferita, di cui loro, e solo loro, si ergono ad incontrastati tutori". "Siamo certi della loro non colpevolezza - conclude la nota - e, anzi, speriamo che al più presto questa spiacevole situazione si possa risolvere positivamente. Ci auguriamo, infine, che Ivan Tripodi risparmi la cittadinanza e i suoi compagni dai soliti comunicati stampa-fotocopia che usa mandare contro il centro destra, quasi quotidianamente". (ANSA).

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