Sarà Rocco Papaleo ad aprire domani sera, con lo spettacolo 'Una Piccola Impresa Meridionale' in programma al Castello Aragonese di Reggio Calabria, la nona edizione del Magna Grecia Teatro Festival, la rassegna itinerante organizzata dall'assessorato alla Cultura della Regione Calabria in tredici siti archeologici calabresi, diretta per il secondo anno consecutivo da Giorgio Albertazzi. Nella conferenza stampa di stamattina, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, aperto per l'occasione in attesa dell'inaugurazione ufficiale, sono intervenuti oltre al direttore artistico Giorgio Albertazzi, l'assessore alla Cultura della Regione Mario Caligiuri, la soprintendente ai Beni archeologici Simonetta Bonomi, il consigliere comunale di Reggio con delega alla Cultura e ai grandi eventi Monica Falcomatà e il direttore generale del dipartimento Cultura della Regione Massimiliano Ferrara. "Per la città di Reggio - ha detto Monica Falcomatà - è un grande privilegio inaugurare la rassegna. I siti archeologici di Reggio saranno valorizzati anche grazie al protocollo d'intesa che il Comune ha firmato, finalmente dopo 98 anni, con la Soprintendenza ai Beni Archeologici". Simonetta Bonomi ha ricordato come "nella Magna Grecia il teatro aveva un ruolo fondamentale. Noi vogliamo riprendere questa tradizione per valorizzare l'immenso patrimonio archeologico calabrese, anche grazie all'aiuto e alla lungimiranza della Regione Calabria che vuole continuare a investire in questo settore". L'investimento della Regione è stato sottolineato e illustrato da Ferrara: "abbiamo lavorato per migliorare l'aspetto gestionale e amministrativo del festival, in modo da consentire anche un innalzamento della qualità artistica, che quest'anno vede ben 7 produzioni originali appositamente realizzate per il Magna Graecia, e 6 anteprime nazionali". Prima del direttore artistico Giorgio Albertazzi, è intervenuto l'assessore alla Cultura della Regione Mario Caligiuri, che ha illustrato i quattro punti fondamentali che riguardano questa edizione del Magna Grecia Teatro Festival. "Il primo punto - ha detto - è che ci troviamo in uno dei luoghi fondamentali della Cultura in Calabria, che verrà presto inaugurato. Per l'unicità dell'occasione stiamo lavorando per la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il secondo punto è che l'evento, oggi, è finalmente di portata nazionale. Il terzo punto riguarda la valorizzazione dei beni archeologici, fondamentale in una regione come la Calabria che ha l'area archeologica più estesa d'Italia. Quarto punto è la presenza di Albertazzi, il vero valore aggiunto di questa manifestazione, è il massimo che il nostro paese può offrire nel settore, è lui uno dei capi della rivolta". "Stiamo realizzando - ha proseguito - una rivoluzione culturale, voluta dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, per ribadire il concetto fondamentale che il sud non significa sottosviluppo. Il sud significa opportunita". Albertazzi ha tenuto a sottolineare l'importanza di questa manifestazione, alla luce della sua enorme esperienza nella direzione dei più prestigiosi istituti teatrali nazionali. "Quest'anno - ha detto - mi aspettavo una cinquantina di proposte per il festival da parte delle compagnie calabresi. Invece me ne sono arrivate trecento. Un lavoro immane e una scelta difficilissima, che mi ha messo in difficoltà. E' dura dover effettuare delle scelte, a chi è rimasto fuori da questa edizione dico che sto immaginando per l'anno prossimo un possibile coinvolgimento. Ogni proposta è stata valutata, annotata e segnata in agenda. D'accordo con la Regione stabiliremo il tema dell'anno prossimo e cercheremo di dare quanto più possibile visibilità alle proposte calabresi, considerando che il Festival deve essere non una vetrina ma un centro teatrale che contenga sì proposte dalla regione, ma anche produzioni originali e anteprime". (ANSA).