Si dava per scontata l’apertura dell’ufficio postale in concomitanza con i pagamenti delle pensioni e invece le saracinesche dell'Ufficio postale sono rimaste abbassate. Un disagio che si aggiunge e che diventa ancora più pesante vista l'assenza di banche. A distanza di dieci dalla scopera del buco lasciato nei libretti di risparmio nessuno si è premurato di avvisare gli utenti sull’evolversi della situazione. Ci si interroga sul perché di tanto ritardo nelle indagini ispettive, nessuno è informato sulla fine dei circa ottocentocinquanta mila euro del “forziere” postale. Ma soprattutto si chiedono del perché di questo silenzio siderale da parte della direzione provinciale delle Poste.