Per fare il punto sulle indagini, il procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Creazzo ed il pm Francesco Iglio, che coordinano l'inchiesta sul triplice omicidio, hanno incontrato nel primo pomeriggio il dirigente ed il vicedirigente della Squadra mobile di Reggio Calabria, Gennaro Semeraro e Francesco Rattà, e del Commissariato di Gioia Tauro, Fabio Catalano. All'uscita bocche cucite da parte di tutti, ma la sensazione è che la soluzione del caso possa essere vicina. Secondo quanto si è appreso, Antonino Borgese, rimasto ferito, interrogato dagli inquirenti non avrebbe fornito indicazioni sul nome dell'omicida. Dalle indagini sarebbe comunque emerso il particolare di un'auto di colore grigio sul luogo del triplice omicidio. Secondo una ricostruzione non ancora definitiva fatta dagli investigatori, nella serata di ieri uno dei figli di Remo Borgese, avrebbe avuto una lite con un altro giovane. Poche ore dopo, padre e figli, insieme ad un altro parente, Antonino, lo avrebbero incontrato per un chiarimento, ma il giovane, forse accompagnato da un amico, si sarebbe presentato all'appuntamento armato di pistola sparando una decina di colpi che hanno raggiunto Antonio e Francesco al torace e Antonino ad una spalla. Remo, invece, è stato colpito alle spalle, forse mentre stava tentando di fuggire. Tant'é che sulla strada, fino ad una distanza di una cinquantina di metri dal luogo della strage, sono state trovate varie macchie di sangue. (ANSA)