"La nostra terra potrà crescere solo se sarà in grado di liberarsi dall'oppressione mafiosa, coltivando, contro la mentalità dell'assistenzialismo e del favore, quella cultura dei diritti e dei doveri capace di sconfiggere ogni forma di prevaricazione e sopraffazione e neutralizzando pericolosi intrecci e commistioni". E' quanto aferma il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta, Salvatore Magarò, annunciando la seduta che si terrà martedì 25 settembre a Palazzo Campanella (Reggio Calabria), alle 11, con la partecipazione di mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, autore della riflessione pastorale "Mi appello a voi, uomini della mafia". "Quello che mons. Nunnari ha voluto dire nella lettera indirizzata agli uomini delle cosche - aggiunge Magarò - è insieme denuncia e appello, un grido di ribellione che la Commissione regionale da me presieduta, ha inteso accogliere, sostenere e amplificare. L'ammonimento del vescovo di Cosenza è chiaro e incisivo: non è più tempo di 'prudenza', ipocrisie o colpevoli silenzi; oggi è il tempo di chiamare bene il bene e male il male, perché troppo alto è il prezzo che la nostra terra continua a pagare oggi in termini umani, sociali ed economici. Dunque, il primo atto da compiere è la piena assunzione di responsabilità da parte di ognuno di noi e il rifiuto di qualsiasi forma di compromesso e di assuefazione". "Le parole di mons. Nunnari - conclude Magarò - hanno colto ancora una volta nel segno, alimentando una riflessione segno di una rinnovata coscienza collettiva in Calabria che intende farsi spazio sempre più per imporsi definitivamente su una minoranza che non vuole il bene della nostra terra". |
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