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Anche gli studenti
dicono no al commissariamento

municipio reggio calabria

Una trentina di studenti (una cinquantina secondo il dato fornito dalla Questura)hanno tenuto una manifestazione a Reggio Calabria contro il possibile commissariamento per infiltrazioni mafiose del Comune in merito al quale si attende una decisione da parte del Consiglio dei Ministri. Gli studenti, concentrati davanti il Municipio, sono del liceo scientifico Da Vinci. Hanno esposto uno striscione con la scritta "Non potete commissariare il nostro futuro". I giovani che hanno promosso la protesta sono stati ricevuti dal sindaco, Demetrio Arena. L'iniziativa promossa dagli studenti è stata accompagnata da polemiche. Alla protesta avrebbero dovuto partecipare anche gli studenti del liceo classico Campanella, che però, così come riferito dalla Questura, non si sono presentati. (ANSA).

"L'odierna lezione di civiltà e democrazia tenuta dagli studenti reggini è semplicemente splendida. Infatti, il totale, bruciante e indiscutibile fallimento della manifestazione studentesca promossa per protestare contro l'eventuale scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria rappresenta l'assoluto e incontrovertibile ripudio che i reggini, a partire dagli studenti, nutrono nei confronti dei sedicenti amministratori, protagonisti del famigerato "modello-Reggio", che nell'ultimo decennio hanno distrutto e raso al suolo la nostra città". Lo sostiene, in una nota, il segretario cittadino del Pdci, Ivan Tripodi. "Un clamoroso flop - aggiunge - che pesa come un enorme macigno. Qualcuno attendeva folle oceaniche e, invece, si sono ritrovati una ventina di studenti. Finalmente Reggio e i reggini hanno definitivamente aperto gli occhi e sanno benissimo chi sono i responsabili della bancarotta etica, morale e finanziaria della città. Altro che nemici di Reggio e amenità varie: la gente è sempre più cosciente del fatto che i veri nemici di Reggio sono quei personaggi che l'hanno ridotta nella drammatica condizione odierna". "A prescindere dalle decisioni che saranno assunte dal Consiglio dei Ministri - dice ancora Tripodi - i giovani reggini con grande maturità hanno palesemente snobbato e rinviato al mittente la pubblica 'chiamata alle armi', pompata con ogni mezzo, finalizzata ad una roboante, quanto ridicola, difesa della città da non si sa quali nemici. L'odierna diserzione di massa è, quindi, il sigillo definitivo rispetto alla triste e inappellabile chiusura di un'epoca, tragica e funesta, che ha massacrato la nostra Reggio". (ANSA).

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