Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

Consigliere accusato
di essere referente
cosca Caridi

Giuseppe Plutino
Referente politico della cosca Caridi all'interno del Comune di Reggio Calabria: questa l'accusa mossa al consigliere Giuseppe Plutino (poi sospeso), prima dell'Udc e poi del Pdl, in carica da tre legislature, arrestato nel dicembre 2011 per concorso esterno in associazione mafiosa e oggetto dell'accertamento antimafia sul Comune. Plutino, secondo l'accusa, avrebbe garantito la copertura politica alla cosca venendo gratificato con i consensi elettorali. Il consigliere comunale avrebbe fornito alla cosca un "concreto, specifico, consapevole e volontario contributo come referente politico". Tra i favori che Plutino, nella sua qualità di rappresentante istituzionale, avrebbe assicurato alla cosca Caridi, secondo l'accusa, anche il tentativo di costringere un consigliere regionale ad assumere come collaboratore temporaneo delle struttura del gruppo Pdl alla Regione Calabria la nipote di un presunto campo cosca, Eugenio Borghetto. Dopo il suo rifiuto, il consigliere trovò una tanica con liquido infiammabile sul cofano della propria autovettura. Nelle inchieste che hanno riguardato, più o meno direttamente, il Comune di Reggio Calabria c'é anche quella sull'ex consigliere di centrodestra Dominique Suraci, arrestato nel luglio scorso insieme all'ex direttore amministrativo della Multiservizi Giuseppe Rechichi che gli avrebbe garantito sostegno elettorale nel 2007. Rechichi, ritenuto il prestanome della cosca Tegano nella società, secondo l'accusa, avrebbe garantito a Suraci in occasione delle amministrative, il sostegno delle cosche De Stefano e Tegano. Nell'occasione a Suraci sono state notificate due ordinanze di custodia cautelare: la prima per concorso in associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e corruzione elettorale, aggravati dall'avere favorito un sodalizio mafioso; la seconda per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più truffe aggravate al fine di conseguire erogazioni pubbliche ed alla predisposizione di false fatturazioni. Un ex consigliere, Manlio Flesca, a giudizio per corruzione elettorale e abuso d'ufficio aggravati dall'avere favorito la 'ndrangheta insieme ad un imprenditore del quale avrebbe fatto assumere la moglie in cambio di sostegno alle comunali del 2007. C'é anche questo nelle vicende che riguardano il Comune di Reggio Calabria, anche non legate strettamente alle vicende che oggi hanno portato al commissariamento.. Flesca, in particolare, avrebbe fatto assumere la donna assumere nella società partecipata del Comune Reges per agevolare la cosca Buda-Imerti di Fiumara di Muro. (ANSA)

 

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