Da oggi Reggio Calabria e' una città commissariata a tutti gli effetti. A metà mattinata, infatti, i tre commissari nominati dal ministro dell'Interno Aannamaria Cancellieri per gestire il Comune dopo lo scioglimento per contiguità mafiose, hanno fatto il loro ingresso a palazzo San Giorgio, sede dell'Ente. Ad accoglierli non hanno trovato l'ormai ex sindaco Demetrio Arena, che non ha fatto più rientro nel suo ufficio da venerdì scorso, ma il segretario generale dell'Ente Pietro Emilio ed un gruppo di dirigenti e funzionari. Un ingresso, il loro, accompagnato dalle parole del ministro Cancellieri, che da Sorrento ha ribadito di essere "assolutamente tranquilla" a dispetto delle polemiche che hanno accompagnato e continuano ad accompagnare la sua decisione. Ed a chi la sta accusando di avere fatto una scelta politica, il ministro ha mandato a dire di avere fatto "la scelta più sofferta, più meditata, più tecnica possibile". Parole che nelle intenzioni del Ministro, evidentemente, vogliono riportare la calma intorno ai tre commissari che da oggi, e per i prossimi 18 mesi, gestiranno l'Ente. La giornata per il prefetto di Crotone Vincenzo Panico, che guida la Commissione composta dal viceprefetto Giuseppe Castaldo e dal dirigente dei servizi ispettivi di finanza della Ragioneria dello Stato Dante Piazza, è cominciata con l'incontro col Prefetto di Reggio Vittorio Piscitelli che ha notificato loro il decreto di scioglimento del Capo dello Stato e il provvedimento di accompagnamento della Cancellieri. Quindi i tre commissari si sono incamminati verso Palazzo San Giorgio, distante poche decine di metri (Prefettura e Comune affacciano su piazza Italia) seguiti da un nugolo di giornalisti e telecamere. Parco nelle parole, come suo costume, il prefetto Panico. "Del mio lavoro non intendo anticipare nulla se non di onorare fino in fondo col nostro impegno e con tutte le nostre energie la decisione del Governo e del ministro Cancellieri", ha detto. Ma un'anticipazione di quella che sarà una delle priorità della commissione l'ha data: "le prime cose da fare riguardano una ricognizione completa della questione contabile". L'obiettivo dichiarato è quello di cercare di "evitare il dissesto con tutti gli strumenti a disposizione, non ultimi quelli messi a disposizione dal Governo con le nuove norme". Ma le polemiche non mancano e dopo quasi una settimana soprattutto da parte del Pdl proseguono le dichiarazioni contro il commissariamento. |
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