Sarebbe preoccupante la situazione che si vive, «senza che qualcuno la denunzi»,all’ospedale spoke di Locri a causa della «mancanza dei presidi sanitari più elementari (dalle provette per i prelievi del sangue ai reagenti per le analisi, dalle garze laparatomiche a quelle sterili fino ai cerotti) quotidianamente utilizzati nei reparti anche di emergenza-urgenza come il Pronto Soccorso, la Chirurgia e l’Ortopedia». A rompere il silenzio è il segretario aziendale della Cgil-Fp Antonio Sgambelluri. Il dirigente sindacale rende «pubblica denuncia» di quanto accaduto sabato scorso, quando cittadini recatisi in ospedale per il prelievo del sangue si sono visti rispediti a casa «perché non ci sono le provette» (fortunatamente, aggiunge, per i pazienti ricoverati qualche provetta, seppure con fatica, si trova ancora).
Un allarme più volte lanciato anche dal responsabile del settore farmaceutico, (l’ultimo soltanto qualche giorno fa), che informava l’intero management aziendale, a cominciare dal direttore sanitario dell’ospedale, che poiché le ditte fornitrici non evadono con puntualità gli ordinativi dei presidi richiesti che rivestono carattere dì urgenza si corre il rischio di dover decidere «la chiusura di tutte le sale operatorie».