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Condanna a due anni
per un'auto re-immatricolata

Avrebbero attribuito fittiziamente la titolarità di un’auto Mini One, già sottoposta a sequestro preventivo nell’ambito delle indagini sulla faida di San Luca, al fine di eludere la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria, sezione misure di prevenzione, per agevolare l’attività della cosca Pelle-Vottari.
Con l’accusa di intestazione fittizia di beni ieri il gup distrettuale, dottor Domenico Santoro, in accoglimento della richiesta del pm Francesco Tedesco, ha disposto la condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione Daniele Oliva, 32 anni, di Bovalino, e Giuseppe Pelle, 31 anni di San Luca, che hanno scelto il giudizio abbreviato. I due erano stati tratti in arresto, con contestuale applicazione dei domiciliari, nell’aprile scorso dagli agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Bovalino.
Le indagini hanno avuto inizio durante le ricerche del latitante Santo Vottari, ricercato dall’agosto del 2007 per associazione mafiosa, detenzione e porto abusivo di armi, nonché per l’omicidio di Maria Strangio, uccisa nel corso della “strage di Natale” del 2006, che ha riaperto la faida di San Luca tra le consorterie dei Pelle-Vottari e dei Nirta-Strangio.

 

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