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Esce dalle paludi il completamento del carcere di Arghillà

Una panoramica del carcere di Arghillà

Esce dalle paludi uno degli ultimi interventi per la realizzazione del carcere di Arghillà. Con un’ordinanza dell’Ufficio del commissario delegato, della Presidenza del Consiglio dei ministri, firmato da Angelo Sinesio si sbloccano le risorse necessarie e si dà il via alle nuove operazioni. Da dove cominciare? Dagli interventi per la realizzazione del collettore fognario, che assieme alla strada dovrebbero rappresentare ormai gli ultimi step per il completamento della struttura. Nel provvedimento del commissario, infatti si decreta «l’occupazione d’urgenza delle aree site nel Comune di Reggio, sezione Rosalì». Disposizione che alla luce «dell’indifferibilità ed urgenza al completamento del nuovo istituto penitenziario», decreta «l’apposizione del vincolo preordinato alla servitù anche ai fini del parziale esproprio di aree di prorietà privata, per l’attraversamento del collettore fognario. Occupazione temporanea d’urgenza per il tempo necessario all’esecuzione dei lavori». In base al decreto «l’immissione del possesso e la contestuale verbalizzazione di consistenza, hanno avuto inizio il 16 ottobre tramite un tecnico dell’ufficio e alla presenza di due testimoni».

 

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