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Gallico in videoconferenza, ma il suo avvocato rinuncia a difenderlo

tribunale palmi

Collegato in video conferenza dal carcere di Viterbo, Domenico Gallico, non ha voluto mancare all’udienza di ieri del procedimento “Cosa Mia” in corso di svolgimento dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Palmi (Silvia Capone presidente con a latere il togato Gaspare Spedale).
Nessuna dichiarazione spontanea da parte del protagonista della violenta aggressione che nella serata di mercoledì scorso ha portato al ferimento (frattura del naso secondo le poche notizie trapelate al riguardo) del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giovanni Musarò, che si era recato nel centro laziale per interrogare il pluri ergastolano, e dei due agenti di polizia penitenziaria presenti all’interno della stanzetta degli interrogatori ed intervenuti per placare la furia del Gallico. Un episodio che ha provocato una serie di reazioni, tra le quali l’interrogazione parlamentare dell’on. Angela Napoli.
A rappresentare la procura antimafia c’era soltanto il sostituto procuratore della Dda Roberto Di Palma, che assieme al collega ha seguito sin dal primo momento il procedimento contro le famiglie Gallico e Bruzzise.
 C’era più tensione del solito presso l’aula bunker del Tribunale di Palmi dove l’udienza di ieri, dopo quanto accaduto, non era la solita udienza come le decine che si sono svolte in questi mesi. Volti più tesi e tanti occhi a controllare che tutto si svolgesse nel modo più regolare possibile.
La prima conseguenza del deprecabile fatto verificatosi presso la struttura carceraria di Viterbo è stata il deposito in atti processuali della rinuncia da parte della difesa del Gallico, rappresentata dall’avvocato Guido Contestabile (assente in udienza), a continuare a rappresentare l’imputato nel procedimento.

 

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