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Si assestano i flussi dei migranti

Sono ancora tanti gli immigrati che cercano fortuna nel nostro Paese

Persone e non numero. Si presenta così il dossier statistico 2012 sull’immigrazione, giunto alla sua 22. edizione e realizzato in collaborazione dalla Caritas italiana e dalla Fondazione Migrantes. Un volume che, è vero riporta un’infinità di numeri, ma che unisce al rigore scientifico la sensibilità sociale, attraverso l’analisi dei flussi migratori in Italia, e più dettagliatamente nelle singole regioni, sotto l’aspetto socio-economico, culturale, giuridico e religioso.
Il Rapporto, che conta qualcosa come 500 pagine, è stato presentato nel corso di un incontro svoltosi nella sala “Mons. Giovanni Ferro” della Curia arcivescovile, al quale hanno partecipato l’arcivescovo metropolita, mons. Vittorio Mondello, il direttore della Caritas diocesana, don Nino Pangallo, il direttore del Centro diocesano Migrantes, padre Bruno Mioli, e Marianna Loele, redattore del Dossier statistico.
Secondo quanto riporta il Rapporto, la Calabria assiste da qualche tempo a un processo di crescita e assestamento strutturale del fenomeno migratorio, che rende sempre più visibili i tratti della presenza immigrata sul territorio: dalla scuola al mondo del lavoro, dai servizi agli spazi urbani.
Si tratta di un’immigrazione determinata dalla ricerca di opportunità di vita più dignitosa, un’esperienza spesso segnata da forti difficoltà che i migranti incontrano nel realizzare questo progetto, per le condizioni di vita e di lavoro cui devono sottostare, talvolta per la mancanza di accoglienza, altre volte per il rigetto e la discriminazione cui vanno incontro: difficoltà notevoli, ma che non limitano in modo significativo le presenze dei migranti in regione, come risulta dai dati statistici del Dossier, che dimostrano la dimensione ormai strutturale assunta da tale fenomeno nella regione.
Questa fiducia accordata alla Calabria da parte degli stranieri si riscontra anche in un anno particolarmente difficile per l’economia regionale, colpita pesantemente dalla crisi internazionale, così come l’intero Mezzogiorno.

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