Un’importante scoperta archeologica nel centro urbano: sono venuti alla luce i resti di una fornace e di un pozzo in mattoni ricurvi, databili fine V, inizio IV sec. a.C., in via Olindo Guerrini, nel corso dei lavori per la costruzione della rete fognaria. Il ritrovamento contribuisce ad arricchire le coordinate urbanistiche dell’antica Medma. Lo scavo ha attraversato, nelle vicinanze, i resti della casa dello stesso periodo, nel cui perimetro verosimilmente erano stati costruiti, ad uso familiare, la fornace e il pozzo. Rilievi e
prospezioni sono stati affidati dalla Soprintendenza al giovane archeologo rosarnese Gianluca Sapio. Il rinvenimento dei resti di fornaci ad uso familiare rivela l’importanza che i Medmei davano alla lavorazione dell’argilla, che costituiva l’attività artigianale preminente. La fornace (con annesso pozzo di servizio) serviva per la cottura degli oggetti modellati dai maestri esperti nella lavorazione della creta.