La mancata adozione «di idonee misure correttive» miranti a riequilibrare le casse del comune hanno catapultato l’ente «in un bivio tra dichiarare il dissesto finanziario al fine di azzerare la situazione patologica» economica in cui versa oppure «tentare un piano di salvataggio capace di ripristinare gli equilibri di bilancio». Questo sostanzialmente quanto scritto nella pronuncia adottata dalla Corte dei Conti della Calabria nella udienza dello scorso 15 novembre e trasmessa lunedì pomeriggio alla commissaria straordinaria del comune di Locri, il viceprefetto Francesca Crea.
Nella pronuncia i giudici contabili indicano alla commissaria straordinaria quali debbano essere le azioni incisive da intraprendere per evitare il crack e ristabilire gli equilibri di bilancio. Innanzi tutto dovranno essere attivati «interventi strutturali di riduzione delle spese correnti», nonché dar vita ad una «incisiva lotta alla evasione dei tributi locali” a partire da quelli inerenti Ici e Imu. Quindi si dovrà dar corso alla «vendita del patrimonio comunale disponibile», oltre che effettuare la «rinegoziazione dei termini di pagamento dei debiti scaduti». I magistrati contabili hanno dato alla commissaria straordinaria un termine di 15 giorni dalla ricezione della pronuncia, «al fine di consentire la produzione di eventuali ulteriori controdeduzioni».