L'associazione sgominata stamani dai Carabinieri, che in Calabria hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare, era dedita alle truffe all'Inps ed alla Ue e secondo l'accusa si era impossessata illecitamente di circa 2,5 milioni di euro. Oltre agli arrestati, nell'inchiesta, coordinata dalla Procura di Palmi, sono indagate in stato di libertà 35 persone. Dalle indagini è emerso che la banda truffava l'Inps con la fittizia instaurazione di rapporti di bracciantato agricolo, oltre a frodare Unione Europea e Agea per l'indebita percezione di contributi comunitari e regionali. I componenti dell'organizzazione, inoltre, sono accusati di una serie di reati contro la fede pubblica con la stipula di contratti di affitto o comodato di fondi rustici fittizi grazie alla contraffazione della firma di proprietari terrieri ignari o, addirittura, già deceduti, e di quelle di funzionari pubblici e del timbro di uffici comunali per far risultare come autenticate le firme apposte dai proprietari terrieri. Agli otto arrestati la Procura della Repubblica di Palmi contesta anche l'abusivo trattamento di dati riservati.