Nel luglio scorso era stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver favorito la latitanza del boss della ‘ndrangheta Francesco Pelle. Ora il giudice dell’udienza preliminare Massimiliano Micali ha condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione Stefano Andrea Violi, 35 anni ex fisioterapista del Centro Neurolesi di Messina. La stessa richiesta avanzata dal sostituto della DDA, Giuseppe Verzera.
Violi, originario di Melito Porto Salvo ma residente a Bova Marina, avrebbe protetto Pelle, garantendogli l’anonimato durante un ricovero di sette mesi nel reparto di Riabilitazione del Centro Neurolesi.Pelle, boss della famiglia omonima e coinvolto nella faida di San Luca e nella strage di Duisburg, si diede alla macchia nel 2005. Il 31 luglio 2006 fu vittima di un agguato nel quale rimase gravemente ferito da alcun fucilate alla schiena. Si rese necessario il ricovero al Centro Neurolesi dove all’epoca lavorava Violi che si occupò in prima persona della sistemazione del boss. Alcuni testimoni, interrogati dagli inquirenti, hanno confermato che in quei sette mesi Violi accudiva personalmente quell’uomo che tutti conoscevano come il signor Scipione. Al momento delle dimissioni, nel maggio del 2008, fu firmato un referto in cui risultava che il signor Scipione era stato raggiunto dalle fucilate durante una battuta di caccia. Ma per la Procura non c’è dubbio che ad architettare tutto fu Violi. Il fisioterapista, com’è risultato dai controlli dei tabulati telefonici, in quei mesi chiamava spesso i familiari di Pelle per dare loro notizie del congiunto. Le indagini dei Carabinieri continuano ora per stanare eventuali complici perchè in Procura sono convinti che il fisioterapista non abbia potuto fare tutto da solo favorendo la latitanza di “Ciccio Pakistan”, nome di battaglia del boss.
Violi, originario di Melito Porto Salvo ma residente a Bova Marina, avrebbe protetto Pelle, garantendogli l’anonimato durante un ricovero di sette mesi nel reparto di Riabilitazione del Centro Neurolesi.Pelle, boss della famiglia omonima e coinvolto nella faida di San Luca e nella strage di Duisburg, si diede alla macchia nel 2005. Il 31 luglio 2006 fu vittima di un agguato nel quale rimase gravemente ferito da alcun fucilate alla schiena. Si rese necessario il ricovero al Centro Neurolesi dove all’epoca lavorava Violi che si occupò in prima persona della sistemazione del boss. Alcuni testimoni, interrogati dagli inquirenti, hanno confermato che in quei sette mesi Violi accudiva personalmente quell’uomo che tutti conoscevano come il signor Scipione. Al momento delle dimissioni, nel maggio del 2008, fu firmato un referto in cui risultava che il signor Scipione era stato raggiunto dalle fucilate durante una battuta di caccia. Ma per la Procura non c’è dubbio che ad architettare tutto fu Violi. Il fisioterapista, com’è risultato dai controlli dei tabulati telefonici, in quei mesi chiamava spesso i familiari di Pelle per dare loro notizie del congiunto. Le indagini dei Carabinieri continuano ora per stanare eventuali complici perchè in Procura sono convinti che il fisioterapista non abbia potuto fare tutto da solo favorendo la latitanza di “Ciccio Pakistan”, nome di battaglia del boss.