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Il porto ancora insabbiato

Esasperati, stanchi e, soprattutto, traditi dalla classe politica. Così si sentono i pescatori melitesi, ancora alle prese con un porto sempre più inutilizzabile, sempre più in balia delle mareggiate autunnali, sempre più sommerso dalla sabbia. Francesco Romeo, presidente dell’associazione “Circolo culturale Marina 97”, portavoce di tante famiglie in difficoltà (la pesca è per molte di loro l’unico mezzo di sostentamento), ha voluto lanciare l’ennesimo appello alle istituzioni affinché facciano qualcosa, e lo facciano subito, per ripristinare la piena funzionalità del porto di Saline.
«Ci sentiamo ingannati da false promesse e impegni non rispettati. Esattamente un anno fa a Melito, in un incontro tenutosi nella nostra sede, le massime autorità provinciali e regionali avevano parlato del porto di Saline e della sua riqualificazione come elemento strategico per lo sviluppo dell’area, garantendo il massimo impegno per aprire un varco stabile e duraturo. Oggi, a distanza di dodici mesi, non si è visto ancora nulla, se non l’acquisto di un pontone da parte della Provincia che ha funzionato solo per un breve periodo di tempo e che ora giace desolatamente fermo da mesi all’interno della struttura. L’attuale classe politica a parole si è dimostrata attenta, annunciando finanziamenti in pompa magna ma, nei fatti, ha seguito le orme di chi l’ha preceduta, sperperando denaro pubblico per interventi tampone rivelatisi del tutto inefficaci. Se non avremo risposte immediate – ha concluso Romeo – siamo pronti ad inscenare clamorose proteste atte a sensibilizzare l’opinione pubblica. In ultima istanza siamo perfino disposti ad autofinanziarci pur di liberare il porto dalla sabbia».

 

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