Reggio

Lunedì 28 Aprile 2025

Nell'appello
crolla l’accusa
di associazione mafiosa

La sede della Corte d'appello

Significativi sconti in Appello per gli imputati del processo “Rete”. Con un’assoluzione e quattro condanne, tutte notevolmente ridotte, è calato il sipario sul processo di secondo grado nei confronti di un’organizzazione di trafficanti e spacciatori di sostanze stupefacenti che aveva nel territorio di Sinopoli l’epicentro e la base dello smistamento, operando sull’asse Messina-Reggio Calabria-Cosenza. Intanto è crollata l’accusa principale, associazione, che aveva determinato pesanti condanne in primo grado da parte del gup del Tribunale reggino.
Assolto Vincenzo Rechichi, difeso dagli avvocati Antonio Managò e Antonio Attinà, «perchè il fatto non sussiste». Le quattro condanne hanno riguardato Rocco Carbone, difeso dall’avvocato Domenico Alvaro, alla pena di sei anni di reclusione e 22 mila euro di multa; Rocco Graziano Delfino, difeso dagli avvocati Renato Vigna e Domenico Alvaro, alla pena di otto anni ed otto mesi di reclusione e 30 mila euro di multa; Francesco Trotta, difeso dagli avvocati Antonio Managò e Eugenio Garritano, a tre anni e quattro mesi di reclusione e 14 mila euro di multa.
Il processo di primo grado si era concluso con una serie di pesanti condanne, nonostante gli imputati avessero usufruito dello sconto di pena (pari ad un terzo) per essere stati giudicati con il rito abbreviato. E altrettanto pesanti erano state le richieste di condanne invocate dal sostituto procuratore generale Francesco Mollace.

 

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