Sono state le questioni preliminari relative all’incompetenza territoriale a caratterizzare la prima udienza del procedimento che prende il nome dall’operazione “Imelda”, che si celebra presso l’aula bunker del Tribunale di Palmi davanti al collegio presieduto dal giudice Antonio Battaglia, con a latere Antonella Crea e Claudio Paris. Prima di essere incardinato, il procedimento che proviene dal Tribunale di Locri che mesi addietro aveva dichiarato la propria incompetenza in luogo dei colleghi di Palmi, è stato caratterizzato dalle richieste in tal senso avanzate da alcuni collegi difensivi.
In particolare sono stati gli avvocati Amedeo Rizza, Guido Contestabile e Alfredo Foti a sollevare l’incompetenza territoriale del Tribunale di Palmi sostenendo, in più tesi coincidenti poi nella richiesta finale, che il processo va svolto dinanzi al Tribunale di Milano territorio presso il quale si sarebbe consumato il reato più grave rispetto ai vari capi d’imputazione.
La richiesta va nella direzione di farlo approdare dinanzi al Gup di Milano, in quanto le difese hanno sostenuto che anche il Gip, che si è pronunciato in sede di udienza preliminare, è da ritenersi incompetente territorialmente. Su tale decisione, essenziale per incardinare il processo, è ora chiamato ad esprimersi il Tribunale di Palmi che ha nel frattempo incamerato anche altre richieste preliminari di alcuni dei collegi difensivi, come ad esempio dell’avv. Stilo che ha sollevato la questione di nullità di alcuni atti che riguardano il suo assistito per la mancanza delle necessarie autorizzazioni.