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Così spadroneggiava
il clan degli “zingari”

op. peronospera

Cinque arrestati e undici indagati: è il bilancio dell’operazione “Peronospera” (nome preso in prestito dal parassita della vite) che la Polizia ha eseguito ieri nei confronti del “clan degli zingari” ritenuto responsabile di estorsione, spaccio di droga, corruzione, furto, riciclaggio e detenzione e porto abusivo di armi. Obiettivo del gruppo erano
commercianti e imprenditori, in particolare di Ardore e Bovalino, ai quali estorceva denaro. Tra gli arrestati c’è anche Maria Grazia Galletta, 53 anni, funzionaria dei servizi sociali in servizio all’Ufficio esecuzioni penali di Reggio Calabria, già in carcere dai primi di novembre perché sorpresa in flagrante a intascare una “mazzetta”. Secondo gli investigatori di “Peronospera”, la Galletta avrebbe favorito il defunto “boss degli zingari” Nicola Berlingieri, assassinato il 1. aprile scorso in un agguato ad Ardore, “confezionando” per lui una relazione compiacente allo scopo di fargli ottenere gli arresti domiciliari.

Destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati Rocco Bevilacqua, 37 anni, di Bovalino, Alessandro Bevilacqua, 22 anni, di Ardore, già agli arresti domiciliari per altra causa, Giuseppe Amato, 27 anni, di Bovalino, Damiano Bevilacqua, 34 anni, di Ardore, già detenuto e Maria Grazia Galletta, 53 anni, di Marina di Gioiosa, già detenuta e reclusa nel carcere di Castrovillari.

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