Settimana importante per il futuro della depurazione in riva allo Stretto. È prevista, infatti, tra domani e mercoledì a Palazzo San Giorgio una riunione della Commissione
straordinaria con i vertici di Acquereggine. L’incontro arriva a pochi giorni dalla scadenza del contratto sulla gestione degli impianti. C’è il rischio di ritrovarsi con gli impianti fermi. Per superare l’impasse, il Comune potrebbe procedere, nelle more della pubblicazione di una gara per la concessione del servizio, a una proroga semestrale. La terna composta dal prefetto Vincenzo Panico, dal vice prefetto Giuseppe Castaldo e dal funzionario Dante Piazza, sembra sia intenzionata a scegliere una procedura che preveda la partecipazione di molte ditte, evitando un affidamento diretto. Ci si avvia, dunque, a vivere una fase cruciale per il comparto della depurazione. C’è da decidere, intanto, anche in caso di una proroga, la sorte dei 39 dipendenti di Acquereggine rimasti ancora in servizio (inizialmente erano 125). All’inizio della settimana scorsa i commissari, viste le molteplici criticità, hanno deliberato una serie di interventi straordinari per migliorare e rendere efficiente il sistema depurativo. Si tratta di interventi da realizzare con
l’utilizzo di fondi per 20 milioni già sbloccati dal Cipe.
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