Un malessere fortissimo sta facendo compagnia all’Area grecanica anche in quest’ultimo scorcio di 2012. Proteste, scioperi, occupazioni hanno scosso ripetutamente il territorio, rendendo adesso agitata la coda di un anno che non sarà sicuramente ricordato con piacere da molti. La crisi che ha scosso il sistema Paese è stata ancor più ingenerosa nei riguardi dei Comuni che fanno da corollario a un bacino tra i più belli in assoluto dal punto di vista paesaggistico, ma da sempre relegato nei bassifondi delle classifiche dello sviluppo, dell’occupazione, del benessere. A esternare pubblicamente il proprio stato di malessere, chiedendo in cambio attenzione e interventi che dessero speranze e un minimo di certezza, sono stati in tanti.
Persino i Comuni hanno avuto parecchio da lamentarsi per la scarsa considerazione in cui sono stati tenuti in varie circostanze. Il caso dei Pisl brucia ancora tantissimo. Da quel pacchetto di finanziamenti destinati alle minoranze linguistiche, al contrasto del fenomeno spopolamento dei paesini interni, alla qualità della vita, l’Area ha ottenuto solo pochi spiccioli.
Il trattamento ricevuto dalla Regione è stato censurato dalla Conferenza dei sindaci. Anche su un altro versante gli amministratori locali hanno alzato la voce, chiedendo di essere coinvolti nella stesura del Piano aziendale attraverso cui verranno ridisegnati la sanità sul territorio e i destini del “Tiberio Evoli”.