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Sequestrato dalla finanza il patrimonio dell'azienda Arena

Una cessione di crediti vantati nei confronti dell’Agea al figlio per evitare di subire “aggressioni” del patrimonio da parte dello Stato. È questa l’ipotesi investigativa che c’è dietro l’esecuzione del mandato di sequestro eseguito nella giornata di ieri dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Reggio Calabria, appartenenti al Gico, unitamente allo Scico di Roma, in esecuzione del decreto emesso dal Tribunale – Sezione misure di prevenzione, dell’intero patrimonio aziendale di una ditta agricola riconducibile a Rosario Arena 33 anni, figlio di Domenico Arena 58 anni, quest’ultimo ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca Pesce di Rosarno.
L’impresa finita sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti vanta la disponibilità di circa 15 terreni siti nei comuni di Rosarno, Candidoni e Nicotera, attraverso i quali avrebbe ottenuto diversi  contributi pubblici. Il provvedimento di sequestro riguarda nello specifico un’impresa esercente l’attività di “coltivazione di agrumi” ed il relativo patrimonio aziendale comprensivo dei titoli Agea che sarebbero stati ceduti da Domenico Arena al figlio Rosario.

 

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