Reggio

Lunedì 29 Aprile 2024

Omicidio Rodà, si
teme altro sangue

L’omicidio di Domenico Rodà rischia di rompere in tutta la zona equilibri criminali già traballanti, e potrebbe fare da innesco tra Bruzzano, Africo, Brancaleone, Ferruzzano e Motticella a una terribile mattanza. Stanno indagando gli investigatori del Gruppo Carabinieri di Locri e della compagnia di Bianco. Per raccogliere ulteriori elementi investigativi utili alle indagini, oltre a quelli già raccolti dai carabinieri in queste ultime 36 ore, il sostituto procuratore di Locri, Rosanna Sgueglia, ha disposto per oggi l’esame autoptico sul cadavere del sorvegliato speciale. Ad eseguire l’autopsia sarà il medico legale reggino, dott. Aldo Barbaro. Sul fronte dei rilievi e degli accertamenti compiuti sul luogo dell’omicidio dai carabinieri e dagli esperti del servizio investigazioni scientifiche del Comando provinciale dell’Arma di Reggio Calabria, è emerso che Rodà, trovandosi già alla guida della sua motoape, è stato assassinato, con tipiche modalità di ‘ndrangheta, in una zona di campagna in prossimità di una curva da almeno due killer appostati ai lati della carreggiata e che da distanza ravvicinata hanno aperto il fuoco all’impazzata contro Rodà utilizzando fucili da caccia calibro 12 caricati con cartucce a “palla asciutta”. In pochi secondi la vittima è stata travolta dal piombo, colpita alla testa, al collo e al torace. Per Rodà si è rivelato inutile il tentativo di evitare la pioggia di piombo abbassandosi all’interno della motoape per poi uscire, rispetto alla linea di tiro dei sicari, dalla parte opposta del veicolo a tre ruote. L’uomo, infatti, centrato in più parti vitali, è morto prima di riuscire ad uscire completamente dal suo veicolo.

leggi l'articolo completo