È il giorno dell’accusa nel processo a ’ndrangheta e politica che si sta celebrando nel Tribunale di Milano. Chiusa la fase istruttoria, il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Paolo Storari, a conclusione della requisitoria, elencherà le richieste di condanne. Alla sbarra dodici persone, coinvolte nell’inchiesta sull’asse Milano-Reggio Calabria che ha messo sotto scacco politici, magistrati, colletti bianchi e uomini delle ’ndrine. Tra gli imputati spiccano i nomi del giudice Vincenzo Giglio, ex presidente del Tribunale “Misure di prevenzione” di Reggio, e l’ex consigliere regionale della Calabria, Franco Morelli. Ed inoltre, accusati di essere il volto mafioso del gruppo, figurano sul banco degli imputati i fratelli Giulio e Francesco Lampada, gli imprenditori di Reggio Calabria che hanno fatto fortuna a Milano conquistando il monopolio dei video giochi ; Leonardo e Franca Valle, ritenuti esponenti di primo piano dell’altra costola criminale delle ’ndrine a Milano. Alla sbarra, inoltre, cinque finanzieri infedeli, i militari che sarebbero stati corrotti, finendo sul libro paga delle cosche Lampada e Valle che sborsavano fior di quattrini per assicurarsi le “soffia - te” sui controlli delle Fiamme Gialle nei bar dove erano installate le slot-machine.