''E' la prima volta da quando sono alla guida della Questura di Reggio Calabria che viene denunciata una estorsione". Lo ha detto il questore Guido Longo incontrando i giornalisti per illustrare l'operazione che stamani ha portato al fermo di Belcastro e di altre quattro persone per estorsione ai danni di un imprenditore. "Spero - ha aggiunto - che ne seguano altre, perché se si denuncia e si dà alle forze dell'ordine la possibilità di operare, si dà un colpo serio alla 'ndrangheta. Altrimenti, e' tempo perso per tutti. L'estorsione è il reato principe di ogni organizzazione mafiosa, che così si impone e controlla il territorio". "Un'indagine seria, fatta bene - ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri - e piena di riscontri che ha ripercorso la storia del principale responsabile di questa estorsione: Giuseppe Belacastro. Pur condannato all'ergastolo ha ottenuto la libertà per decorrenza dei termini ma non ha mai smesso di delinquere. Parliamo di un personaggio di spessore che mandava i suoi uomini a chiedere mille euro al mese e lo stipendio fittizio per il figlio. Poi la richiesta finale di 60 mila euro". L'estorsione era stata scoperta dalla polizia dal giugno scorso, sulla base di alcune risultanze investigative, ma la svolta si è avuta a dicembre con la denuncia da parte dell'imprenditore che ha deciso di collaborare con le forze dell'ordine. (ANSA)