Tracuzzi e lo sfogo in carcere
Era consapevole di essere finito nei guai, il capitano Saverio Spadaro Tracuzzi. Intercettato dai carabinieri, i suoi colleghi che l’hanno arrestato con l’accusa di essere colluso con la cosca di ’ndrangheta Lo Giudice, Saverio Spadaro Tracuzzi, nella prima fase della detenzione nelle carceri militari di Santa Maria Capua Vetere, si sarebbe sfogato con il suo interlocutore ammettendo «di temere pesanti condanne, che non vedeva via d’uscita da questo processo e che stava valutando riti alternativi processuali per ottenere sconti di pena». A rivelare queste circostanze è stato ieri davanti al Tribunale collegiale presieduto da Silvia Capone il tenente colonnello Gianluca Vitagliano, ex comandante del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria.
L’arresto di TracuzziÈ stato personalmente il tenente colonnello Gianluca Vitagliano a notificare la misura cautelare in carcere che era stata emessa nei confronti del capitano Saverio Spadaro Tracuzzi. L’ufficiale dell’Arma, rispondendo alle domande del pm Beatrice Ronchi, ha illustrati i particolari dell’arresto: «Era il 18 dicembre 2010 quando insieme a un mio collaboratore cui recammo a Livorno dove allora lavorava il capitano Spadaro Tracuzzi per notificargli l’arresto