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La crisi infinita
dell’Atam

  Ma è mai possibile che i guai per l’Atam non debbano finire mai? Neppure il tempo di creare la prospettiva di un miglioramento aziendale che i sindacati irrompono sulla scena per dare l’allarme che qualcosa non va per il verso giusto. Questa volta tocca al segretario regionale della Uiltrasporti Giovanni Itri destare l’attenzione dell’opinione pubblica su un nuovo problema che minaccia l’azienda di trasporto pubblico per l’area metropolitana: «Neppure il tempo di risolvere la “questione-stipendi” con il pagamento dei mesi dicembre e gennaio in un'unica soluzione, ed ecco che viene fuori la solita grana, con l’Azienda che comunica che l’insostenibilità finanziaria in cui versa non consente di pagare lo stipendio dello scorso mese di gennaio. Ma non solo. La perdurante mancanza di liquidità finanziaria – continua Itri – impedisce la regolarità del pagamento degli stipendi, ma compromette lo stato manutentivo dei mezzi impedendo l’incremento del servizio offerto alla città, e rischia di mettere in discussione lo sviluppo delle stessa Azienda con ridimensionamento dei livelli occupazionali ». Secondo la Uiltrasporti, dunque, non solo lo stipendio, ma anche il futuro dell’Atam è in bilico. «Ancora una volta i lavoratori si vedono preclusa la certezza della retribuzione mensile che per molti è il sostenimento minimo per la famiglia – tuona Itri –. In considerazione di tale stato di cose, come organizzazioni sindacali e Azienda nel novembre 2011 ci siamo posti l’obiettivo del risanamento economico, rinegoziando il vecchio accordo integrativo aziendale, sono state abbattute ore di straordinario fuori turno, l’aggiornamento del piano industriale, intensificando la lotta all’evasione tariffaria e pianificando un accordo sulla cassa integrazione in deroga. In cambio chiedevamo a tutti più impegno e maggiore senso di responsabilità, con forte contenuto delle spese e aumento delle entrate tale da raggiungere il pareggio entrate/uscite entro dicembre 2012». Il risultato? «Oggi possiamo dire, come ha confermato l’amministratore unico in conferenza stampa il 22 Novembre 2012 di trovarci di fronte un’azienda economicamente risanata, a meno del debito pregresso che non possiamo assorbire da soli a fronte di crediti che non riusciamo a riscuotere. L’insieme di queste cose – afferma il segretario regionale della Uiltrasporti – ci pone di fronte a non mettere silenziatori su queste problematiche che si trascinano da tempo e stanno portando l’Atam verso una crisi senza uscita, che oltre a non essere in grado di pagare gli stipendi nella loro puntualità, indebolisce i servizi in città interrompendoli a seguito di bus fermi per la mancanza di risorse ». Visto che il risanamento va perseguito a tutti i costi, e che da soli, l’azienda e le organizzazioni sindacali non hanno la forza sufficiente per uscire dalla crisi, è necessario ipotizzare altre soluzioni. Anche perché il recupero dei crediti accumulati nei confronti degli enti preposti è fondamentale per il futuro dell’Azienda di trasporto pubblico. «Come Uiltrasporti – conclude il segretario regionale Itri – formalizziamo ancora una volta la necessità di procedere con urgenza alla costituzione di un tavolo di crisi attorno al quale possano trovare posto i rappresentanti di Comune, Regione, Atam e Sindacati, per una definizione delle risorse necessarie che gli enti preposti devono garantire e consentire all’Atam di potere finalmente uscire dalla grave crisi debitoria che sta limitando fortemente lo sviluppo dell’azienda».

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