Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Leotta sorpreso in casa
mentre guardava la tv

Si nascondeva in un appartamento in affitto su viale De Filippis, a Catanzaro, Domenico Leotta, il latitante arrestato oggi e definito dal questore di Reggio Luigi Longo, ''figura di maggior rilievo della famiglia Pesce di Rosarno, dopo l'arresto di diversi esponenti del clan nell'ambito dell'operazione All Inside dell'aprile 2010". L'uomo stava guardando la televisione, quando gli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria, del Commissariato di Gioia Tauro e della Questura di Catanzaro, hanno fatto irruzione nell'appartamento, "ben arredato e dotato di ogni confort", ha commentato il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino. 
Leotta non ha opposto resistenza. "E' il quarto latitante della famiglia Pesce - ha sottolineato Prestipino - catturato nell'arco di 2 anni dopo gli arresti del 2010, in cui furono arrestate decine e decine di persone, tutte legatissime all'allora boss emergente Francesco Pesce, arrestato in questi mesi. Poi sono seguite le catture di Domenico Arena, Roberto Madalone, ed oggi di Domenico Leotta. Ma solo quella di Francesco Pesce è avvenuta a Rosarno". "Non è casuale - ha detto Prestipino - che queste persone non ritengano, evidentemente, più sicuro il territorio di Rosarno. Evidentemente c'é qualche cosa che sfugge al loro controllo e li costringe a stare lontano dal loro paese. Di per sé è già un segno di debolezza. Questo è il risultato della pressione investigativa, della presenza dello Stato, dell'azione delle diverse forze di polizia". "Noi siamo convinti - ha concluso Prestipino - che questa sia la strada da battere ancora, che seguiremo con grande impegno per conseguire quei risultati che ancora mancano proprio in questa indagine".

Si nascondeva in un appartamento in affitto su viale De Filippis, a Catanzaro, Domenico Leotta, il latitante arrestato oggi e definito dal questore di Reggio Luigi Longo, ''figura di maggior rilievo della famiglia Pesce di Rosarno, dopo l'arresto di diversi esponenti del clan nell'ambito dell'operazione All Inside dell'aprile 2010".

 L'uomo stava guardando la televisione, quando gli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria, del Commissariato di Gioia Tauro e della Questura di Catanzaro, hanno fatto irruzione nell'appartamento, "ben arredato e dotato di ogni confort", ha commentato il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria Michele Prestipino. 

Leotta non ha opposto resistenza. "E' il quarto latitante della famiglia Pesce - ha sottolineato Prestipino - catturato nell'arco di 2 anni dopo gli arresti del 2010, in cui furono arrestate decine e decine di persone, tutte legatissime all'allora boss emergente Francesco Pesce, arrestato in questi mesi. Poi sono seguite le catture di Domenico Arena, Roberto Madalone, ed oggi di Domenico Leotta. Ma solo quella di Francesco Pesce è avvenuta a Rosarno". "Non è casuale - ha detto Prestipino - che queste persone non ritengano, evidentemente, più sicuro il territorio di Rosarno. Evidentemente c'é qualche cosa che sfugge al loro controllo e li costringe a stare lontano dal loro paese. Di per sé è già un segno di debolezza. Questo è il risultato della pressione investigativa, della presenza dello Stato, dell'azione delle diverse forze di polizia". "Noi siamo convinti - ha concluso Prestipino - che questa sia la strada da battere ancora, che seguiremo con grande impegno per conseguire quei risultati che ancora mancano proprio in questa indagine".

Caricamento commenti

Commenta la notizia