Saranno i cittadini più fragili a pagare il prezzo più alto? Mentre i crediti degli operatori del Terzo Settore sono ormai cristallizzati, a sette milioni di euro, i servizi continuano a dare risposte agli ultimi, ad anziani disabili, ragazze madri, tossicodipendenti. Continuano a pesare sulle spalle di chi sente il proprio lavoro come una missione vera. Sono i «600 lavoratori circa del terzo settore continuano a non percepire lo stipendio da circa dodici mesi» denunciano Luciana Giordano e Antonio Cogliandro segretario della Cisl e delegato alla sanità privata e al terzo settore. «Nel mese di dicembre hanno ricevuto 1100 euro di acconto un’offesa tesa quasi a ledere la dignità di questi lavoratori che non vogliono sicuramente essere elemosinati ma che pretendono le loro sacrosante spettanze».
Ma oltre ai tanti crediti che associazioni e cooperative, che gestiscono i servizi per conto del Comune, vantano, il problema è la prospettiva. Molti dei servizi in convenzione sono in scadenza e alla luce dell’austerity dettata dalle casse comunali ci s’interroga sul futuro. Quanti servizi continueranno ad essere finanziati? Con quali criteri si procederà?
Ed è per questo che da più parti si chiede alla terna commissariale di convocare un tavolo tecnico. Mentre il già sindaco Demetrio Arena, ha ricordato la proficua esperienza già avviata, dal mondo del sindacato si mette l’accento sui ritardi. «Promesse ne sono state fatte a iosa, molteplici sono stati i patti stretti per cercare di sostenere il settore, tante sono state le proposte diversi sono stati gli accordi che prevedevano un piano di rientro ma tutto è stato sempre sistematicamente disatteso. L'ultima promessa era stata fatta nel mese di dicembre: l'istituzione di un tavolo tecnico entro la prima decade del mese di gennaio, accompagnata da un’altra di carattere economico.