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«Favorirono Pelle Gambazza»

Pene per complessivi 22 anni e sei mesi di reclusione sono state richieste dal pm Francesco Tedesco, della Procura distrettuale reggina, nei confronti dei sei imputati del troncone in abbreviato dell’i nchiesta denominata “Reale 5”, contro alcuni presunti fiancheggiatori dell’anziano defunto patriarca Antonio Pelle, inteso “Gambazza”, di San Luca, ritenuto dagli inquirenti al vertice della ‘ndrangheta reggina. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state eseguite dai carabinieri del Ros, che nel corso delle investigazioni per la cattura del 77enne Pelle, arrestato nel giugno del 2009 presso l’ospedale di Polistena, e deceduto a distanza di 5 mesi dall’arresto, hanno ritenuto di aver individuato una rete di presunti favoreggiatori che avrebbero consentito non solo al fuggitivo di sottrarsi alla cattura, ma anche ai propri familiari di eludere le indagini in corso. Nel corso della requisitoria il dottore Tedesco, dopo aver ricostruito le singole posizioni, richiamandosi l’attenzione agli esiti investigativi, ha richiesto al gup distrettuale, giudice Antonino Laganà, una sentenza di condanna a 4 anni di reclusione ciascuno, già ridotti di un terzo per la scelta del rito, a carico di Giasone Italiano, di Delianuova, di Virginio e Pietro Scopelliti, ai quali è contestato il reato di procurata inosservanza della pena, aggravato dall’aver favorito la cosca detta “P e lle- Gambazza” di San Luca. Invece per gli altri tre imputati, Francesco Albanesi di Benestare, Giuseppe Codispoti, nato a Locri, e Vincenzo Brognano di Bovalino, il pubblico ministero ha chiesto 3 anni e 6 mesi, per ognuno, tutti accusati di favoreggiamento personale aggravato. A carico degli Scopelliti l’accusa ritiene che i due imputati avrebbero “accudito” per alcuni mesi l’anziano patriarca a Santo Stefano d’Aspromonte. Mentre Giasone Italiano, ritenuto un elemento di spicco della cosca “Italiano-Papalia” di Delianuova, avrebbe favorito la “l atitanza” di Antonio Pelle rendendosi protagonista di ben due ricongiungimenti clandestini tra il ricercato ed i suoi familiari. Inoltre, sempre secondo l’accusa, sarebbe rimasto al fianco di Domenico Pelle fino a pochi istanti prima della cattura di ” zi ‘Ntoni gambazza”.

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