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'Ndrangheta, chieste
64 condanne

La condanna di 64 imputati a pene variabili da 30 anni ad un anno e sei mesi sono state chieste dai pm a conclusione della requisitoria nel processo contro presunti capi e gregari della cosca Pesce di Rosarno. 

Le pene piu' alte sono state chieste per Antonino e Salvatore Pesce e Giuseppe Ferraro (30 anni). Chiesta anche la condanna a 4 anni, con la riduzione per i collaboratori, della pentita Giuseppina Pesce, figlia di Salvatore, e la confisca del Sapri Calcio.

Le richieste sono state formulate, davanti ai giudici del tribunale di Palmi, dal pm della Dda di Reggio Calabria Alessandra Cerreti affiancata dalla collega Giulia Pantano. I legali delle parti civile, costituite dal Ministero dell'Interno, dalla Regione Calabria, dalla Provincia di Reggio e dal Comune di Rosarno, hanno chiesto risarcimenti complessivi per oltre 50 milioni di euro. Tra i principali imputati, i pm hanno poi chiesto la condanna di Marcello Pesce (28 anni di reclusione), Francesco Pesce, di 29 anni (26 anni più 4), Rocco Pesce, di 56 anni, (25), Mario Ferraro (25), Rocco Palaia (26), Angela Ferraro (14), Marina Pesce (13), Claudio Lucia (18), Domenico Varrà (18), Andrea Fortugno (24 più 4), Francesco D'Agostino (20), Vincenzo Pesce, di 27 anni (20), Rocco Rao (16), Franco Rao (18). I magistrati della Dda hanno chiesto anche la trasmissione al proprio ufficio della posizione di 14 testimoni sospettati di falsa testimonianza. Tra loro anche Francesco Cosentino, presidente del Catanzaro Calcio, formazione che milita in prima divisione Lega Pro, chiamato a testimoniare in qualità di imprenditore. (ANSA)

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