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Tentò di bruciare
l’ex fidanzata,
condannato a 10 anni

Dieci anni di carcere per un momento di pura follia. Dieci anni di carcere per aver tentato di bruciare l’ex fidanzata e i suoi tre amici, che viaggiavano a bordo di un’autovettura dopo una serata di baldoria tra pub e discoteca. Valerio Pennestrì, 22 anni, di Reggio Calabria, è stato riconosciuto colpevole di quadruplice tentato di omicidio. Il giovane è stato giudicato con il rito abbreviato dal Gup di Reggio, Barbara Bennato, che ha solo leggermente ritoccato la pena richiesta dal pm Rosario Ferracane che aveva invocato 12 anni di reclusione. L’aggressione incendiaria ad opera di Valerio Pennestrì risale alla notte del 18 maggio 2012 quando in sella a uno scooter si è avvicinato alla “Fiat Punto”a bordo della quale viaggiavano l’ex fidanzata (alla guida) e tre coetanei, due ragazze ed un ragazzo. Dalla ricostruzione della Polizia il giovane ha perso la ragione quando ha incrociato l’ex fidanzata in giro per la città in quell’orario notturno. Al mancato stop della ragazza, il giovane ha lanciato all’interno della macchina della benzina e «successivamente - estratto un accendino - tentava di dare fuoco ad un pezzo di carta da gettare all’interno del veicolo urlando “vi bruciu... vi bruciu”». Una dinamica dei fatti contestata dai difensori del ragazzo, gli avvocati Giacomo Iaria e Basilio Pitasi del Foro di Reggio Calabria, che hanno evidenziato, in sede di udienza, «come dell’accendino non vi fosse traccia e che quindi il reato contestato sarebbe da tramutare in lesioni». Di parere contrario il pubblico ministero che ha consegnato all’esame del Tribunale la trascrizione di un’intercettazione ambientale, nelle carceri dove era recluso Valerio Pennestrì. Parlando con alcuni familiari finisce con il tradirsi. I poliziotti della Squadra Mobile, che hanno indagato fin dalle prime battute, trascrivono in un’in - formativa: «Valerio Pennestrì ha ammesso di avere avuto in mano una cosa che si accendeva e che si spegneva e che poi gli è caduta la benzina di sopra. Il tutto si riferisce al giorno che ha cercato di bruciare la ragazza (Maria gli dice di non ridere e Valerio gli risponde: Che devo fare, devo piangere?)». Una follia per la quale il 22enne Valerio Pennestrì dovrà, adesso, scontare dieci anni di carce-

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