Viaggiavano con una Smart sulla quale trasportavano un ordigno rudimentale, che è stato definito “di alta potenzialità”, sistemato nel vano bagagli, come una qualunque valigia. Ma sono stati fermati a un posto di blocco della Polizia in località “Serricella” di Rosarno per cui si è aperta per loro la strada del carcere. Protagonisti della storia due giovani di Soriano Calabro, Filippo Pagano e Rinaldo Loielo, entrambi di 23 anni, incappati poco dopo le 9 di ieri mattina in un controllo attivato, alle porte di Rosarno, con l’impiego di alcune volanti, disposto dal vicequestore Angelo Morabito, dirigente del Commissario di Gioia Tauro. Le pattuglie erano impegnate sulla strada provinciale 52 all’altezza del bivio che immette sulla statale 18, alla periferia nord dell’abitato. La Smart, che era condotta da Pagano, è stata fermata per un normale controllo. Ma alla richiesta dei documenti, uno dei due occupanti, invece di consegnare la patente, senza pensarci due volte, ha preferito avvertire candidamente i poliziotti che nel bagagliaio dell’auto avrebbero trovato un ordigno esplosivo. Agli uomini in divisa è bastata una rapida occhiata per rendersi conto che si trattava di una “bomba” artigianale, probabilmente di una certa potenza, per cui hanno subito informato via radio la sala operativa del Commissariato di Gioia Tauro. Nel giro di pochissimi minuti sul posto sono intervenuti altri agenti che, operando agli ordini del dott. Morabito, hanno messo in sicurezza tutta la zona adottando le necessarie misure di cautela e provvedendo a bloccare il transito di automezzi. Da Reggio è giunta una squadra di esperti del servizio antisabotaggio della Questura, con gli specialisti artificieri che hanno proceduto con tutti gli accorgimenti possibili alla rimozione dell’ordigno. Sulla bomba non sono stati forniti particolari di sorta. Si è potuto solo apprendere che era confezionata con un contenitore metallico e che aveva, per quanto riguarda il peso, una certa “consistenza”. Rinaldo Loielo, che ha precedenti per reati contro il patrimonio e in materia di esplosivi, e Filippo Pagano, incensurato, sono stati arrestati per possesso di materiale esplodente e condotti al Commissariato di Gioia; nel tardo pomeriggio sono stati trasferiti al carcere di Palmi. Sulla vicenda viene mantenuto il massimo riserbo e le indagini dovranno andare avanti per tentare di capire dove i due giovani di Soriano fossero diretti con la Smart sulla quale trasportavano l’ordigno, del quale dovrà essere accertata anche la provenienza: la bomba, infatti, sicuramente era destinata a essere utilizzate per un attentato. La vettura, di proprietà di Filippo Pagano, che era alla guida quando è arrivato l’«alt» degli agenti, è stata posta sotto sequestro per disposizione del sostituto di turno della Procura di Palmi. La convalida del fermo o il processo per direttissima nei confronti di Pagano e Loielo (quest’ultimi difeso dall’avv. Domenico Ioppolo), avverrà martedì.
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