Da grandi amici ad acerrimi nemici. Emerge chiaramente il rapporto conflittuale tra don Nuccio Cannizzaro, il prete di Condera, e Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore vittima del racket che è costretto a vivere sotto scorta. I due, da un lungo rapporto confidenziale, familiare e intimo, sono passati a una livorosa conflittualità in seguito alla nascita dell’associazione culturale “Harmos” a Condera.
Proprio Tiberio Bentivoglio ha testimoniato ieri nel processo alla cosca Crucitti che si sta celebrando davanti al Tribunale collegiale presieduto da Andrea Esposito. L’esame del teste è stato sostenuto dal pm della Dda, Sara Ombra.
Gli argomenti trattati sono fondamentalmente ruotati intorno alla nascita dell’associazione “Harmos” e alla tribolata nascita ed esistenza sul territorio: «Il progetto prende corpo dopo l’estate 2004. La nostra idea era quella di portare avanti un’iniziativa culturale e di aggregazione sociale».
Dal racconto di Bentivoglio spunta subito la contrarietà, «seppure con stile ed eleganza», alla nascita della nuova associazione da parte di don Nuccio Cannizzaro a cui viene proposto di ricoprire il ruolo di padre spirituale: «State commettendo un errore: prima lo dovevate dire a me».