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La Leonia interdetta per mafia

Il parco mezzi della Leonia

 

 C’è un’altra tegola che si è abbattuta sulle società miste del Comune di Reggio Calabria. Le infiltrazioni della criminalità organizzata sono state rintracciate anche nella società mista Leonia, vale a dire . In particolare nel socio di minoranza della stessa mista “Calabria Agenda Ambientale s.r.l.”. La Prefettura di Reggio Calabria ha comunicato il 26 febbraio scorso che c’è il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella società. Ecco quanto scrive la Prefettura reggina, guidata dal prefetto Vittorio Piscitelli: «La complessiva valutazione di tutti gli elementi acquisiti mediante gli accertamenti disposti per il tramite delle forze di Polizia, induce a ritenere sussistente il pericolo di tentativi di infiltrazione mafiose nell’ambito della società, pertanto, la presente informazione ha carattere interdittivo».
Una doccia gelata che a dicembre del 2011, tramite il dirigente del settore servizi estemalizzati aveva chiesto il certificato al Palazzo del Governo.
Alla luce dell’informativa la commissione straordinaria che regge le sorti del Comuen ha deciso l’immediato scioglimento della società così come previsto dall’articolo 3 dello Statuto, in cui è previsto che: «La Società ha durata sino al 31 dicembre 2100, le parti espressamente concordano che la società s’intenderà senz’altro adempimento sciolta di diritto qualora siano accertati, anche successivamente alla stipula dell'atto societario e del contratto di servizio, elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa in capo al socio privato ed ai suoi rappresentanti legali».

 C’è un’altra tegola che si è abbattuta sulle società miste del Comune di Reggio Calabria. Le infiltrazioni della criminalità organizzata sono state rintracciate anche nella società mista Leonia, vale a dire . In particolare nel socio di minoranza della stessa mista “Calabria Agenda Ambientale s.r.l.”. La Prefettura di Reggio Calabria ha comunicato il 26 febbraio scorso che c’è il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella società. Ecco quanto scrive la Prefettura reggina, guidata dal prefetto Vittorio Piscitelli: «La complessiva valutazione di tutti gli elementi acquisiti mediante gli accertamenti disposti per il tramite delle forze di Polizia, induce a ritenere sussistente il pericolo di tentativi di infiltrazione mafiose nell’ambito della società, pertanto, la presente informazione ha carattere interdittivo».Una doccia gelata che a dicembre del 2011, tramite il dirigente del settore servizi estemalizzati aveva chiesto il certificato al Palazzo del Governo.Alla luce dell’informativa la commissione straordinaria che regge le sorti del Comuen ha deciso l’immediato scioglimento della società così come previsto dall’articolo 3 dello Statuto, in cui è previsto che: «La Società ha durata sino al 31 dicembre 2100, le parti espressamente concordano che la società s’intenderà senz’altro adempimento sciolta di diritto qualora siano accertati, anche successivamente alla stipula dell'atto societario e del contratto di servizio, elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa in capo al socio privato ed ai suoi rappresentanti legali».

 

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