I funerali di Fabrizio Pioli, per ora, devono attendere ancora qualche giorno. Ieri, infatti, il dott. Mario Matarazzo ha cominciato l’esame autoptico dei resti fatti ritrovare da Antonio Napoli nelle campagne tra Melicucco e Rosarno, ma per cancellare ogni residuo dubbio alla famiglia e agli investigatori e sapere se sono veramente i resti del povero Fabrizio bisognerà attendere l’esito dell’esame del Dna. Solo questo approfondito esame, infatti, potrà rispondere a questa domanda con un grado di certezza assoluta spazzando via qualsiasi dubbio, anche il più recondito. Tuttavia per avere questa risposta definitiva bisognerà attendere ancora dei giorni. Il cadavere dissotterrato dai Carabinieri la sera dello scorso venerdì è stato troppo tempo (quasi un anno) sotto due metri di terra per conservare ancora qualche tratto fisiognomico che potesse consentire un riconoscimento immediato della vittima e allora c’è solo la statura – oltre alla parola dell’assassino e a un lembo di giacca verde – come unico indizio che farebbe pensare che quelli siano proprio i resti dello sfortunato elettrauto gioiese, che era alto circa 190 centimetri. Ieri mattina, dunque il medico legale ha cominciato il suo laborioso lavoro. Ha eseguito i classici esami di laboratorio e anche i rilievi radiografici del cadavere, oggi l’esame autoptico continuerà e sarà completato. Impossibile, al momento, sapere se il cranio di Pioli presentasse o meno quelle fratture causate dai colpi di bastone di cui ha parlato Napoli nel suo interrogatorio reso al gip del Tribunale di Palmi, assistito dai suoi legali di fiducia. Solo al termine della completa e complessa autopsia, il cadavere potrà essere restituito alla famiglia Pioli che vorrà rendere a Fabrizio l’estremo saluto con la benedizione della salma in chiesa. I funerali, dunque, se non ci saranno intoppi, potranno essere celebrati a Gioia Tauro nella giornata di venerdì o di sabato.
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