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Ex Commissaria
" A Siderno solo
situazioni strane "

Tribunale di Locri

Il viceprefetto Rosalba Scialla, che ha guidato il Comune di Siderno nel periodo “post-Figliomeni” fino alle elezioni vinte da Riccardo Ritorto, ha descritto “a tinte forti” la gestione amministrativa e politica che ha accertato nel corso dei suoi undici mesi in municipio. Sentita come testimone al processo “Recupero - Bene comune”, che vede tra gli imputati anche l’ex sindaco Alessandro Figliomeni, su domande del pm Antonio De Bernardo, la dott.ssa Scialla ha riferito di aver preso possesso dell’incarico nel giugno del 2010, dopo lo scioglimento del Comune per le dimissioni dei consiglieri che sfiduciarono Figliomeni. «Dopo poco – ha detto – ho riscontrato situazioni strane e non ho trovato collaborazione da parte dell’apparato burocratico, che ho provveduto in parte a sostituire quando ho avuto la possibilità, previo prepensionamento di alcuni dipendenti».  La dottoressa Scialla ha riferito di «situazioni anomale» riscontrate in quattro settori: assetto del territorio ed urbanistica, procedure amministrative o contenzioso, settore finanziario e dei lavori pubblici. Ha parlato di mancati incassi e riscossioni di oneri urbanistici e concessioni edilizie, nonché di strane modalità di pagamento di fitti di immobili non utilizzati a fini pubblici. Ma è in merito al mancato riscontro in cassa di una somma di 3 milioni e mezzo circa  proveniente da finanziamenti di opere pubbliche, che il commissario ha lasciato aperto un interrogativo sulla destinazione del denaro, affermando di non aver compreso dove siano andate a finire quelle somme provenienti dalla Regione.

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