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Assassinato con tre
colpi di pistola

francesco raso

Omicidio, nel pomeriggio di ieri, in località “Vennarella” di Rizziconi. La vittima è un bracciante agricolo incensurato, Francesco Raso, 55 anni compiuti lo scorso nove febbraio, che è stato attinto da alcuni colpi di pistola automatica, una calibro nove lunga, che l’hanno raggiunto, secondo quanto si è potuto apprendere, al torace e alla testa. Ma non è morto sul colpo. Qualcuno ha tentato di soccorrerlo e trasportarlo in Ospedale, ma Francesco Raso è giunto già cadavere, qualche minuto prima delle diciassette, al Pronto soccorso dell’ospedale di Gioia Tauro. Le indagini, coordinate dal sostituto della Procura di Palmi, dott. Piero Bucarelli, vengono condotte dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro che operano gli ordini del capitano Francesco Cinnirella, e secondo la prima ricostruzione dei fatti sarebbe stato confermato che Raso è giunto in ospedale a bordo di un’autovettura condotta da una persona che ha tentato di soccorrerlo subito dopo l’agguato. Le prime indagini hanno confermato che Raso, in un appezzamento agricolo di sua proprietà, posto in località Vennarella a poche centinaia di metri dalla periferia sud est di Rizziconi, era intento in alcuni lavori, sembra che fosse impegnato a mettere a dimora delle piantine di ortaggi, quando è finito nel mirino di uno sconosciuto assassino che ha esploso alcuni colpi di pistola, tre dei quali sono andati a segno. Non si conosce l’identità del soccorritore ma alcuni particolari farebbero pensare che possa trattarsi di un bracciante proprietario di un fondo rurale contiguo o forse anche di un automobilista in transito che, notando dalla strada che costeggia il posto della sparatoria il corpo esanime a terra, non ha esitato a fermarsi nel tentativo di prestare soccorso e resosi conto che l’uomo era ferito si è diretto a gran velocità verso l’ospedale di Gioia Tauro. Un omicidio dai contorni misteriosi, purtroppo, mentre le indagini dei Carabinieri, partite subito a trecentosessanta gradi, portano gli investigatori a formulare diverse possibili ipotesi sul grave fatto di sangue che ha lasciato la comunità di Rizziconi quasi incredula. Francesco Raso era abbastanza conosciuto in paese e segnalato per la sua disponibilità e per il suo carattere piuttosto mite. E ciò complica ulteriormente il lavoro degli investigatori dell’Arma che non tralasciano alcuna ipotesi. Neanche quella dell’omicidio d’impeto, magari provocato da una banale discussione che potrebbe avere avuto una reazione abnorme. Sposato con Maria Concetta Cambrea, abitava in via Toscanini e aveva due figli, Adelaide, già sposata, e Michele, apprendista idraulico. Da poco la moglie aveva aperto un negozio di prodotti ortofrutticoli alla periferia di Rizziconi e la vita, affermano amici e conoscenti, andava avanti senza problemi e nulla lasciava intravedere all’o r i zzonte quanto si è verificato nel pomeriggio di ieri. Il cadavere di Francesco Raso, ieri sera, dopo i necessari accertamenti di rito, è stato sistemato nella sala mortuaria dell’ospedale di Gioia Tauro in attesa di essere trasferito a Reggio Calabria dove probabilmente domani sarà eseguito l’esame autoptico. Ieri sera, i carabinieri della stazione locale e dei reparti operativi della Compagnia di Gioia Tauro hanno effettuato a Rizziconi controlli e perquisizioni procedendo anche alla messa a punto dell’a l i b i - o r ario di alcune persone. Tra gli investigatori si notava un certo ottimismo e questo lascia pensare che le indagini abbiano potuto imboccare la pista giusta che potrebbe consentire di arrivare alla identificazione dell’autore o degli autori – se chi ha agito non era solo –, dell’omicidio e quindi le cause che hanno armato la mano del killer. È questo il primo omicidio che si registra nella Piana di Gioia Tauro dall’inizio del 2013 e a Rizziconi il fatto di sangue ha provocato forte sensazione perchè il ricordo della strage del 29 agosto dello scorso anno, ovvero l’esecuzione di Remo Francesco e Antonio Borgese avvenuta in contrada Spina, è ancora vivo.

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