Reggio

Giovedì 24 Aprile 2025

Depuratore, i lavoratori s'incatenano

 

Non chiedono nulla, solo di ricevere ogni fine mese i loro stipendi. Che non percepiscono da ben dieci mesi. Sono i quattro  operatori (due operai, una biologa e un dirigente), che garantiscono il funzionamento del depuratore consortile di contrada San Leo di Siderno. 
E per sensibilizzare tutti gli “attori” – i sette comuni consorziati (Locri, Siderno,Gerace, Antonimina, Canolo, Agnana, Grotteria), la Regione Calabria e il Commissario per l’Emergenza ambientale finché dura in carica – a «mettersi d’accordo su chi li deve pagare», i due operai ieri, come promesso nei giorni scorsi, hanno iniziato  una protesta a oltranza, incatenandosi davanti il cancello dell’impianto consortile di depurazione.
La preoccupante situazione economica che impedisce a “Siderno Ambiente”, la spa che gestisce l’impianto, di essere puntuale nella corresponsione delle retribuzioni si sintetizza nella circostanza che Regione, Commissario e Comuni, ognuno per la parte di competenza, finora non hanno  corrisposto le quote dovute, necessarie per far recuperare all’azienda la cifra anticipata per  la realizzazione del grande impianto (circa 7 milioni di euro, pari a circa il 52% dell’intera cifra spesa). 

Non chiedono nulla, solo di ricevere ogni fine mese i loro stipendi. Che non percepiscono da ben dieci mesi. Sono i quattro  operatori (due operai, una biologa e un dirigente), che garantiscono il funzionamento del depuratore consortile di contrada San Leo di Siderno. E per sensibilizzare tutti gli “attori” – i sette comuni consorziati (Locri, Siderno,Gerace, Antonimina, Canolo, Agnana, Grotteria), la Regione Calabria e il Commissario per l’Emergenza ambientale finché dura in carica – a «mettersi d’accordo su chi li deve pagare», i due operai ieri, come promesso nei giorni scorsi, hanno iniziato  una protesta a oltranza, incatenandosi davanti il cancello dell’impianto consortile di depurazione.La preoccupante situazione economica che impedisce a “Siderno Ambiente”, la spa che gestisce l’impianto, di essere puntuale nella corresponsione delle retribuzioni si sintetizza nella circostanza che Regione, Commissario e Comuni, ognuno per la parte di competenza, finora non hanno  corrisposto le quote dovute, necessarie per far recuperare all’azienda la cifra anticipata per  la realizzazione del grande impianto (circa 7 milioni di euro, pari a circa il 52% dell’intera cifra spesa). 

 

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