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Terzo settore, garantito il livello dei servizi

I servizi sono salvi. Almeno fino al 2014 i tagli risparmieranno il sociale e le risposte con cui la città si prende cura dei suoi figli più fragili. La prima buona notizia, dopo due anni di agonia, arriva nel corso del vertice tra i commissari i rappresentanti del Terzo settore, delle sigle sindacali Cgil, Cisl e una delegazione di familiari. Si ricomincia a sperare dopo le apprensioni che hanno accompagnato mesi di incertezze in cui si è davvero rischiato di cancellare lo stato sociale in riva allo Stretto. 
Due anni di arretrati, sette milioni di crediti pregressi e nessuna garanzia sul futuro. Adesso oltre all’impegno da parte della terna commissariale, che i componenti del Coordinamento del Terzo settore, hanno sempre riconosciuto, c’è qualcosa di più concreto delle promesse. Si perché attraverso i fondi reperiti dalla Regione e dal Ministero per tutto l’arco di quest’anno e del prossimo non verrà soppresso nessun servizio e quindi i livelli di assistenza alle frange più deboli rimarranno invariate. 
Il prefetto Panico ha esposto le iniziative assunte dalla Commissione che ha lavorato per garantire anche per il 2013 il livello dei servizi sociali pari a quello degli anni precedenti. Obiettivo raggiunto attraverso l’utilizzo anche di fondi ministeriali e regionali. In particolare il prefetto Panico ha richiesto un impegno concreto alla Regione al fine di garantire continuità anche per l’anno 2014».
Sulla base degli impegni assunti dall’Amministrazione, «le parti hanno convenuto di mantenere il livello dei servizi pari agli anni precedenti (con la previsione di una possibile implementazione per gli asili nido con apposito finanziamento ministeriale), garantire una sostenibilità corrente ai servizi, avviare i primi pagamenti delle mensilità correnti in tempi rapidi e,  per i crediti pregressi, stabilire piani di rientro con ogni singola organizzazione, fermo restando l’impegno a ridurre al minimo i tempi di definizione dei piani»

I servizi sono salvi. Almeno fino al 2014 i tagli risparmieranno il sociale e le risposte con cui la città si prende cura dei suoi figli più fragili. La prima buona notizia, dopo due anni di agonia, arriva nel corso del vertice tra i commissari i rappresentanti del Terzo settore, delle sigle sindacali Cgil, Cisl e una delegazione di familiari. Si ricomincia a sperare dopo le apprensioni che hanno accompagnato mesi di incertezze in cui si è davvero rischiato di cancellare lo stato sociale in riva allo Stretto. Due anni di arretrati, sette milioni di crediti pregressi e nessuna garanzia sul futuro. Adesso oltre all’impegno da parte della terna commissariale, che i componenti del Coordinamento del Terzo settore, hanno sempre riconosciuto, c’è qualcosa di più concreto delle promesse. Si perché attraverso i fondi reperiti dalla Regione e dal Ministero per tutto l’arco di quest’anno e del prossimo non verrà soppresso nessun servizio e quindi i livelli di assistenza alle frange più deboli rimarranno invariate. Il prefetto Panico ha esposto le iniziative assunte dalla Commissione che ha lavorato per garantire anche per il 2013 il livello dei servizi sociali pari a quello degli anni precedenti. Obiettivo raggiunto attraverso l’utilizzo anche di fondi ministeriali e regionali. In particolare il prefetto Panico ha richiesto un impegno concreto alla Regione al fine di garantire continuità anche per l’anno 2014».Sulla base degli impegni assunti dall’Amministrazione, «le parti hanno convenuto di mantenere il livello dei servizi pari agli anni precedenti (con la previsione di una possibile implementazione per gli asili nido con apposito finanziamento ministeriale), garantire una sostenibilità corrente ai servizi, avviare i primi pagamenti delle mensilità correnti in tempi rapidi e,  per i crediti pregressi, stabilire piani di rientro con ogni singola organizzazione, fermo restando l’impegno a ridurre al minimo i tempi di definizione dei piani»

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