Presi con le mani nel sacco. Incastrati mentre stavano mettendo a soqquadro un appartamento sul viale Aldo Moro, nel cuore del quartiere Gebbione. Hanno trascorso Pasqua e Pasquetta in carcere due nomadi della comunità di Ciccarello dopo essere finiti in manette sabato sera: si tratta di Damiano e Diego Bevilacqua, entrambi di 21 anni di età, giovanissimi ma già «noti» alle forze di polizia per episodi analoghi. Sono accusati di furto in abitazione aggravato dal danneggiamento della finestra.
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Reggio li hanno pizzicati sabato sera, vigilia di Pasqua, poco dopo le ore 18. In pieno giorno, quindi, e anche in una zona della città tra le più popolate della cintura urbana sud. I militari sono stati allertati dalla segnalazione al numero di emergenza pubblica “112” che indicava strani movimenti e rumori più che sospetti, all’interno di un appartamento. Scattava immediato il piano antirapine predisposto dai carabinieri, che hanno operato sotto le direttive del capitano Pantaleone Grimaldi, anche perchè la zona segnalata era da «allarme rosso» proprio per i numerosi episodi di microcriminalità e reati predatori avvenuti negli ultimi mesi. Comprese violente rapine a domicilio messe a segno da bande di balordi per strappare di tasca di anziani, soli e difese, spesso anche manciate di euro.
Presi con le mani nel sacco. Incastrati mentre stavano mettendo a soqquadro un appartamento sul viale Aldo Moro, nel cuore del quartiere Gebbione. Hanno trascorso Pasqua e Pasquetta in carcere due nomadi della comunità di Ciccarello dopo essere finiti in manette sabato sera: si tratta di Damiano e Diego Bevilacqua, entrambi di 21 anni di età, giovanissimi ma già «noti» alle forze di polizia per episodi analoghi. Sono accusati di furto in abitazione aggravato dal danneggiamento della finestra.I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Reggio li hanno pizzicati sabato sera, vigilia di Pasqua, poco dopo le ore 18. In pieno giorno, quindi, e anche in una zona della città tra le più popolate della cintura urbana sud. I militari sono stati allertati dalla segnalazione al numero di emergenza pubblica “112” che indicava strani movimenti e rumori più che sospetti, all’interno di un appartamento. Scattava immediato il piano antirapine predisposto dai carabinieri, che hanno operato sotto le direttive del capitano Pantaleone Grimaldi, anche perchè la zona segnalata era da «allarme rosso» proprio per i numerosi episodi di microcriminalità e reati predatori avvenuti negli ultimi mesi. Comprese violente rapine a domicilio messe a segno da bande di balordi per strappare di tasca di anziani, soli e difese, spesso anche manciate di euro.
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