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Precari Comune, s'inasprisce la vertenza

È emergenza lavoratori socialmente utili anche al Comune di Palmi. Nella giornata di ieri si è tenuta una riunione a Palazzo “San Nicola” alla presenza del primo cittadino Giovanni Barone, dell’assessore al personale Natale Pace e di alcuni componenti dell’esecutivo e del consiglio comunale. Tanto la sentenza della Coorte Costituzionale con riguardo alla continuità occupazionale, quanto la circostanza che la Regione abbia potuto garantire il trattamento economico solo fino al 15 luglio, mettono  in discussione l’occupazione dei 18 precari in forza al Comune di Palmi e migliaia di lavoratori calabresi.
La sentenza della Corte ha azzerato la possibilità di stabilizzare i precari, riportando la normativa alla data del 31 dicembre 2011. È una situazione che rischia di sfociare, nell’arco di poco tempo,  in un vero e proprio allarme sociale. « Oggi, l’Ente ritiene che vi sia la necessità di un’azione coesa di tutti gli enti territoriali calabresi, in sinergia con le forze sociali e sindacali, gli stessi lavoratori. L’obiettivo deve e dovrà essere, necessariamente, di forte pressione nei confronti del Governo nazionale per una nuova legge che garantisca opportunità di stabilizzazione, superamento dei vincoli per le assunzioni e riconoscimento del servizio già prestato, sotto l’aspetto previdenziale».

È emergenza lavoratori socialmente utili anche al Comune di Palmi. Nella giornata di ieri si è tenuta una riunione a Palazzo “San Nicola” alla presenza del primo cittadino Giovanni Barone, dell’assessore al personale Natale Pace e di alcuni componenti dell’esecutivo e del consiglio comunale. Tanto la sentenza della Coorte Costituzionale con riguardo alla continuità occupazionale, quanto la circostanza che la Regione abbia potuto garantire il trattamento economico solo fino al 15 luglio, mettono  in discussione l’occupazione dei 18 precari in forza al Comune di Palmi e migliaia di lavoratori calabresi.La sentenza della Corte ha azzerato la possibilità di stabilizzare i precari, riportando la normativa alla data del 31 dicembre 2011. È una situazione che rischia di sfociare, nell’arco di poco tempo,  in un vero e proprio allarme sociale. « Oggi, l’Ente ritiene che vi sia la necessità di un’azione coesa di tutti gli enti territoriali calabresi, in sinergia con le forze sociali e sindacali, gli stessi lavoratori. L’obiettivo deve e dovrà essere, necessariamente, di forte pressione nei confronti del Governo nazionale per una nuova legge che garantisca opportunità di stabilizzazione, superamento dei vincoli per le assunzioni e riconoscimento del servizio già prestato, sotto l’aspetto previdenziale».

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