I 42 dipendenti della Leonia che si avviano verso la mobilità rappresentano l’ultimo di una lunga serie di problemi sul fronte delle società partecipate del Comune capoluogo. Le miste sono al centro dell’attenzione. La mobilitazione di lavoratori, sindacati, cittadini si è accompagnata alle riunioni che il prefetto Vincenzo Panico e il viceprefetto Giuseppe Castaldo hanno avuto con i partiti con l’obiettivo di individuare i percorsi per garantire i livelli occupazionali. All’incontro con la delegazione del Pdl era presente il consigliere regionale ed ex assessore comunale Tilde Minasi che in una nota torna sulla vicenda: «Abbiamo assistito a vibranti proteste, rimostranze, appelli, sit in – sostiene –, ed anche l’allestimento di un gazebo solidale tramite il quale migliaia di reggini hanno manifestato il loro appoggio a queste società ed ai loro dipendenti. Un segnale evidente di come la questione coinvolga un intero assetto sociale, un intero territorio dove la problematica lavorativa è particolarmente sentita, soprattutto se riguarda, parlando in generale di tutte le partecipate, centinaia tra uomini e donne che vedono sfumare la sicurezza di un impiego in un momento in cui una facoltà di diversa scelta occupazionale diviene quasi impossibile». Tilde Minasi considera opportuna, come sostenuto d’altronde dall’Amministrazione Municipale prima del provvedimento del Ministro dell’Interno, una revisione del sistema relativo alla gestione delle miste e dei servizi da queste ultime resi: «Ma è altrettanto lampante – aggiunge l’esponente regionale del Pdl – che non basta appellarsi severamente ad un dettato normativo con lo scopo di garantirsi un traguardo per raggiungere il quale, però, si è cominciato a correre guardando esclusivamente al nastro di arrivo e senza passare dal via, in altre parole, senza considerare il contesto territoriale, la valutazione caso per caso (viste le diverse condizioni di Reges, Recasi, Multiservizi e Leonia), gli step alternativi possibili consentiti dalle maglie legislative. La ricerca di parametri che guardino ai contenimenti della spesa e al corretto management delle casse comunali, non deve necessariamente seguire un percorso che sacrifichi posti di lavoro ed efficienza nei servizi, che potrebbero, a questo punto, seriamente essere compromessi. Ecco perché è giusto muoversi pensando alla più sana amministrazione immaginabile per le società miste, ma farlo dotandosi dello spazio temporale necessario, così da poter individuare, contemplando ogni possibilità, quelli che, in caso di alienazione quote (nonostante per le specificità che le contraddistinguono sia Reges che Recasi non dovrebbero essere catalogate come società da sciogliere) si possano identificare come gli acquirenti più idonei a garantire una programmazione futura seria sia per i lavoratori che per i vantaggi al territorio». Tilde Minasi auspica da parte della terna commissariale una decisione che, per tutte le società a quota comunale, sia ponderata e non suggerita dalla frettolosa esigenza di derogare il tutto alla rigida applicazione della legge: «In questo momento ritengo – conclude – che il binario guida della Commissione, deve essere rappresentato dal confronto costante con le altre istituzioni locali, i sindacati, i vertici delle società, i lavoratori stessi e chi ha, in questi anni, amministrato la città, e quindi risulta più radicato e consapevole delle problematiche del territorio reggino e calabrese»