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I documenti dicono che è Francesco Calabrò

I vigili del fuoco durante le operazioni di ripescaggio dell'auto

Aveva salutato i genitori, dopo avere pranzato, dicendo che usciva per prendere un caffè al bar. Era il 9 ottobre 2006 e da allora non si ebbero più notizie del giovane imprenditore Francesco Calabrò che quando sparì aveva appena 30 anni e pare fosse un po’ di depresso. Sette anni dopo la scomparsa, i resti dell’imprenditore Francesco Calabrò sono stati trovati in fondo al porto dentro la Smart, che ieri mattina è stata ripescata dai sommozzatori dei vigili del fuoco.
Il ritrovamento, secondo quanto trapelato dagli ambienti investigativi, è stato totalmente casuale. I vigili del fuoco, infatti, stavano effettuando delle prove con una nuova apparecchiatura (un robot che scandaglia il fondo marino) quando, improvvisamente, hanno individuato un’auto che era parzialmente insabbiata ed adagiata sul fondale, ad una profondità di una quindicina di metri. Dopo il ritrovamento sono stati allertati gli investigatori della Squadra mobile diretta da Gennaro Semeraro e già i primi riscontri hanno ricollegato quell’auto alla Smart gialla di Francesco Calabrò.

Aveva salutato i genitori, dopo avere pranzato, dicendo che usciva per prendere un caffè al bar. Era il 9 ottobre 2006 e da allora non si ebbero più notizie del giovane imprenditore Francesco Calabrò che quando sparì aveva appena 30 anni e pare fosse un po’ di depresso. Sette anni dopo la scomparsa, i resti dell’imprenditore Francesco Calabrò sono stati trovati in fondo al porto dentro la Smart, che ieri mattina è stata ripescata dai sommozzatori dei vigili del fuoco.Il ritrovamento, secondo quanto trapelato dagli ambienti investigativi, è stato totalmente casuale. I vigili del fuoco, infatti, stavano effettuando delle prove con una nuova apparecchiatura (un robot che scandaglia il fondo marino) quando, improvvisamente, hanno individuato un’auto che era parzialmente insabbiata ed adagiata sul fondale, ad una profondità di una quindicina di metri. Dopo il ritrovamento sono stati allertati gli investigatori della Squadra mobile diretta da Gennaro Semeraro e già i primi riscontri hanno ricollegato quell’auto alla Smart gialla di Francesco Calabrò.

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