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Un “cavallo di ritorno” finito con 3 arresti

Nel corso delle prime ore dell’alba di ieri circa 50 carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre reggini (Francesco Morelli, classe 1963; Patrizio Bevilacqua, classe 1986; Maurizio Morelli, classe 1971;  residenti in Ciccarello e Arghillà) accusati di aver commesso un furto di autovettura. All’operazione hanno partecipato i militari della Compagnia di Intervento Operativo del 12 Battaglione Sicilia, del G.O.C.- Compagnia Speciale di Vibo Valentia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori. 
Da tempo i carabinieri avevano, tra le priorità operative, quella di combattere i furti di autovetture, un fenomeno odioso e diffuso in città. Molto spesso i proprietari delle autovetture, vittime dei furti, chiamano il  112, riferendo che hanno rinvenuto l’autovettura prima ancora di aver sporto formale denuncia di furto. In ogni circostanza, nessuno ammette di aver pagato alcunché, riferendo di averla rinvenuta per caso cercando tra le strade della città.
 Con l’operazione di ieri i Carabinieri hanno  dimostrato che il fenomeno si può affrontare e combattere in modo efficace laddove la vittima del reato  collabora con le forze dell’ordine. 

Nel corso delle prime ore dell’alba di ieri circa 50 carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre reggini (Francesco Morelli, classe 1963; Patrizio Bevilacqua, classe 1986; Maurizio Morelli, classe 1971;  residenti in Ciccarello e Arghillà) accusati di aver commesso un furto di autovettura. All’operazione hanno partecipato i militari della Compagnia di Intervento Operativo del 12 Battaglione Sicilia, del G.O.C.- Compagnia Speciale di Vibo Valentia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori. Da tempo i carabinieri avevano, tra le priorità operative, quella di combattere i furti di autovetture, un fenomeno odioso e diffuso in città. Molto spesso i proprietari delle autovetture, vittime dei furti, chiamano il  112, riferendo che hanno rinvenuto l’autovettura prima ancora di aver sporto formale denuncia di furto. In ogni circostanza, nessuno ammette di aver pagato alcunché, riferendo di averla rinvenuta per caso cercando tra le strade della città. Con l’operazione di ieri i Carabinieri hanno  dimostrato che il fenomeno si può affrontare e combattere in modo efficace laddove la vittima del reato  collabora con le forze dell’ordine. 

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