Dopo anni bui, uno scandalo della lenta burocrazia, ritardi annosi, annunci sempre caduti nel vuoto, promesse infrante e scambi di accuse: nel nuovo istituto penitenziario di Arghillà si sta tentando il tutto per tutto al fine di far aprire al più presto i cancelli. Per rendere funzionante l’istituto sono state assegnate risorse per circa 300 mila euro per l’a r r edo stanze detentive, con l’u t ilizzo di mano d’opera dei detenuti. Un'azione di velocizzazione per il completamento della struttura significativa che ha puntato sia verso il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti e dall'altro ha velocizzato tutto l'iter di completamento. Il 12 febbraio 2013 sono stati consegnati in anticipo rispetto ai tempi previsti i locali al Ministero della giustizia e il dicastero ha ritenuto che tutti i complessi detentivi in ordine al montaggio potevano essere montati da parte dei detenuti. Gli arredi delle stanze, quindi, sono stati realizzati dagli stessi possibili inquilini. Un ottimo risultato per il commissario per l'emergenza carceri che ha di fatto sbloccato una situazione che rischiava di trascinarsi ancora per diversi anni, aggravando ancora di più la già grave situazione carceraria calabrese e non solo. «Sulla base delle risorse di cassa disponibili di 10,7 milioni di euro per i lavori di completamento e di rifunzionalizzazione è stata rivista dall’U fficio del Commissario la progettazione dell’intervento, in un’ottica di economia di spesa e riduzione dei tempi di realizzazione. Si è pertanto proceduto ad una revisione progettuale dell’esistente e della parte da edificare che, contemplando anche la realizzazione di stanze detentive all’interno di manufatti preesistenti in origine non adibite a tale uso, ha consentito di ottenere un numero pressoché doppio di posti detentivi. L’i ntervento, così come rimodulato, ha comportato una economia di spesa di circa 10 milioni di euro». «L’Ufficio del Commissario straordinario per il Piano Carceri – si legge nella relazione conclusiva dei lavori di completamento del carcere – ha provveduto in data 7 settembre scorso alla formale presa in consegna delle opere relative alla costruzione della nuova struttura di Arghillà dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Sicilia e Calabria, revocate le funzioni di stazione appaltante precedentemente conferite, e all’affidamento il 6 novembre 2012 delle opere per la realizzazione di 314 posti, mediante procedura negoziata». Adesso che quasi tutte le operazioni sono state completato, si attende la formale apertura del nuovo istituto. A parte tutti i passaggi di avanzamento. Solo quella potrà essere definita la vera vittoria. La Corte dei Conti è già intervenuta sul tema sottolineando l’assoluta necessità di reperire le forze di polizia penitenziaria necessarie per garantire il corretto utilizzo del carcere.