Reggio

Giovedì 24 Aprile 2025

Appello "Fehida 3", piccoli sconti per 6 imputati

Il tribunale di Locri

 

Piccolo sconto di pena in appello della sentenza nel processo “Fehida 3”, con i sei imputati che sono stati condannati a complessivi 34 anni e 8 mesi di reclusione con uno sconto di 4 anni rispetto al primo grado deciso dal Giudice dell’udienza preliminare distrettuale con il  rito abbreviato.
La parziale riforma disposta dalla Corte d’appello di Reggio Calabria (presidente Iside Russo, giudici Giuliana Campagna e Ornella Pastore), è dovuta all’esclusione dell’aggravante speciale della transnazionalità nei confronti di quattro degli imputati, ovvero le sorelle Angela Strangio (che ottiene uno sconto di soli 8 mesi, con la sentenza d’appello che la condanna a 8 anni), e Teresa Strangio (da 8 anni passa a 7 anni e 4 mesi); così come per Demetrio Colorisi (anche lui ottiene uno sconto, passando da 8 a 7 anni e 4 mesi). 
Infine, l’aggravante speciale non è stata riconosciuta neanche in capo a Pietro Pratticò, per il quale la Corte reggina ha concluso per una condanna a complessivi 6 anni e 8 mesi, previa esclusione anche dell’aggravante mafiosa per due capi di imputazione. 

Piccolo sconto di pena in appello della sentenza nel processo “Fehida 3”, con i sei imputati che sono stati condannati a complessivi 34 anni e 8 mesi di reclusione con uno sconto di 4 anni rispetto al primo grado deciso dal Giudice dell’udienza preliminare distrettuale con il  rito abbreviato.La parziale riforma disposta dalla Corte d’appello di Reggio Calabria (presidente Iside Russo, giudici Giuliana Campagna e Ornella Pastore), è dovuta all’esclusione dell’aggravante speciale della transnazionalità nei confronti di quattro degli imputati, ovvero le sorelle Angela Strangio (che ottiene uno sconto di soli 8 mesi, con la sentenza d’appello che la condanna a 8 anni), e Teresa Strangio (da 8 anni passa a 7 anni e 4 mesi); così come per Demetrio Colorisi (anche lui ottiene uno sconto, passando da 8 a 7 anni e 4 mesi). Infine, l’aggravante speciale non è stata riconosciuta neanche in capo a Pietro Pratticò, per il quale la Corte reggina ha concluso per una condanna a complessivi 6 anni e 8 mesi, previa esclusione anche dell’aggravante mafiosa per due capi di imputazione. 

 

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