Reggio

Martedì 26 Novembre 2024

Palmi, il potere criminale della cosca Gallico

tribunale palmi

Il peso della famiglia Gallico e dei singoli componenti. I ruoli svolti e le attività portate avanti per fare soldi. I monopoli all’interno di alcuni settori che garantivano il sostentamento economico ed il potere della cosca. Sono soltanto alcuni degli aspetti che nel corso della lunga requisitoria di ieri sono stati trattati dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Giovanni Musarò, nell’ambito del procedimento che prende il nome dall’operazione “Cosa Mia”, in corso di svolgimento dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Palmi (Silvia Capone presidente con a latere il togato Gaspare Spedale). 
Dopo la prima settimana scandita dagli interventi del collega Roberto Di Palma, da qualche udienza è il sostituto Musarò a descrivere gli elementi d’indagine che hanno condotto all’operazione di polizia giudiziaria fondamentalmente rivolta a fare luce sugli interessi e sulla faida in corso tra i Gallico di Palmi e la rivale famiglia dei Bruzzise attiva nel territorio di Barritteri.
L’udienza di ieri è stata dedicata, in particolare, agli esponenti della famiglia Gallico, «una cosca che abbiamo definito potente ed armata». Ed un cosca che attraverso il reato associativo avrebbe portato a compimento l’obiettivo di finanziarsi economicamente. 

Il peso della famiglia Gallico e dei singoli componenti. I ruoli svolti e le attività portate avanti per fare soldi. I monopoli all’interno di alcuni settori che garantivano il sostentamento economico ed il potere della cosca. Sono soltanto alcuni degli aspetti che nel corso della lunga requisitoria di ieri sono stati trattati dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Giovanni Musarò, nell’ambito del procedimento che prende il nome dall’operazione “Cosa Mia”, in corso di svolgimento dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Palmi (Silvia Capone presidente con a latere il togato Gaspare Spedale). Dopo la prima settimana scandita dagli interventi del collega Roberto Di Palma, da qualche udienza è il sostituto Musarò a descrivere gli elementi d’indagine che hanno condotto all’operazione di polizia giudiziaria fondamentalmente rivolta a fare luce sugli interessi e sulla faida in corso tra i Gallico di Palmi e la rivale famiglia dei Bruzzise attiva nel territorio di Barritteri.L’udienza di ieri è stata dedicata, in particolare, agli esponenti della famiglia Gallico, «una cosca che abbiamo definito potente ed armata». Ed un cosca che attraverso il reato associativo avrebbe portato a compimento l’obiettivo di finanziarsi economicamente. 

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